Anche questo numero del che fare, come già il n°49  è dedicato interamente all'aggressione dell'imperialismo occidentale alla Jugoslavia.

Di seguito riportiamo il testo presente sulla prima pagina:

• Nonostante la magnifica resistenza dei popoli jugoslavi, i gangster della NATO stanno prendendo possesso del Kosovo (sia pure con la sgradita presenza delle truppe russe).
• Gli assassini Clinton-D'Alema la chiamano "pace". In realtà puntano, come il nazi-fascismo, a schiavizzare i popoli dei Balcani (kosovari albanesi inclusi) per poi marciare verso Russia e Cina.
• La guerra è appena cominciata.
• Si preparano tempi durissimi per il proletariato occidentale, che pagherà (non solo nel portafoglio) la politica di rapina degli stati imperialisti.
• Per questo la mobilitazione antimperialista deve continuare e allargarsi soprattutto tra i lavoratori, ricercando l'unità militante con i proletari e i popoli aggrediti dai "nostri" sfruttatori.

Sommario del numero 50:   

• Prima pagina
• Una guerra davvero umanitaria (una carrellata sui crimini dell'imperialismo)

                    Elisir di lunga vita

• Contro la schifosissima "pace" dei banditi di Washington e di Roma.
• Guerra "pace", guerra: un ciclo infernale........lo può spezzare solo il proletariato.
• E su Milosevic?
• Oscar di guerra e di "pace" / Il generale e il suo cane-giornalista
• Un torbido "pacifismo" anti-Jugoslavo
• Adriano Sofri sul pulpito sbagliato
• Cronaca (... e buone notizie) dal centro dell'impero (nostro servizio sulla marcia sul pentagono tenuta a Washington dai pacifisti americani il 5 giugno) / Ben detto. Al lavoro per farlo
• Dalla Croazia
• Coerenza
• Dalla Russia
• Dalla Cina con furore
• Con gli operai della Zastava e della Jugoslavia fino in fondo!
• Lettere a La Padania - Dai lavoratori della Lega, nostri compagni di classe
• Lettera da un lettore serbo. Padroni o padrini della guerra.
• Guerra ed elezioni: CHI SEMINA VENTO .........
• In ultima pagina il testo della copertina tradotto in arabo, inglese, serbo e albanese

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