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7.02.2008

Da Genova a Napoli al repressione continua

La recente sentenza della corte d'assise di Cosenza contro 13 compagni, le condanne per la manifestazione del 1999 contro la guerra in Jugoslavia, e  i centodue anni di carcere che hanno colpito 24 manifestanti contro il G8 del 2001 hanno la finalità di far capire che vi è e vi sarà tolleranza zero non solo verso gli immigrati, ma anche verso la massa dei giovani, dei proletari che lottano, che manifestano contro le istituzioni del capitalismo internazionale, contro la guerra dell’imperialismo, contro la precarietà, contro il peggioramento delle condizioni in fabbrica, contro il degrado dei quartieri proletari.

Tolleranza zero significa non solo sentenze dure contro i compagni, ma licenziamenti dei sindacalisti della Fiat di Pomigliano D'Arco, avvisi di garanzia agli attivisti di Vicenza, cariche ripetute contro chi manifesta in questi giorni in Campania in difesa della salute sociale e ambientale: questi e altri atti repressivi meno evidenti hanno come scopo quello di prevenire e reprimere sul nascere un malcontento serpeggiante e generale che solo in alcuni casi riesce ad esprimersi con le lotte. Di questo malcontento la borghesia e il suo stato hanno paura e si preparano a fronteggiarlo con interventi a vario livello di intensità.

Nell'esprimere piena solidarietà a tutti i compagni e ai proletari colpiti dai recenti atti repressivi, chiamiamo tutti coloro che si vogliono battere fino in fondo contro la repressione di stato a riflettere più al fondo sui processi in atto, sul come reagire e impostare al meglio la lotta alla repressione. Su questo “che fare” riproponiamo alcuni articoli pubblicati negli ultimi numeri del nostro giornale.

Roma, Pomigliano, Milano, Pisa ... repressione e lotta contro la repressione (n.66 del "Che fare")

La democrazia in azione (n.64 del "Che fare")

Repressione e democrazia (n.60 del "Che fare")

7.02.2008

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