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AVIANO: LE ATOMICHE DESTINATE ALLA LIBIA SONO PRONTE AL LANCIO.

Prima ancora che la Casa Bianca decidesse nuove sanzioni strangolatorie contro Libia e Iran, tale William Arkin, un pubblicista evidentemente addentro alle segrete cose di Pentagono, CIA e NATO, pubblicava sulla rivista degli scienziati atomici un articolo dal titolo "Bombardare la Libia con l’Atomica", in cui si afferma: 1)"l’America non esclude di distruggere Tarhunah (impianto chimico libico) con una o alcune bombe atomiche italiane"; 2)tali bombe sono ad Aviano, e il 7 maggio scorso gli "esperti" in sterminio ne hanno saggiato l’idoneità; 3)esse saranno usate in conformità al trattato di Pelimbada che "consente di reagire (anche... preventivamente -n.) con bombe atomiche a un attacco con altri mezzi di distruzione di massa come le armi chimiche, a difesa di un alleato medio-orientale ( Israele -n.)".

Non risulta che tal criminale preannuncio (dato con rilievo dal Corriere della sera del 23.6) abbia suscitato alcunché nel cosidetto "fronte anti-militarista" o in Rifondazione. E sì che ad esso si è sovrapposta la decisione yankee di triplicare la base di Aviano, assorbendovi le truppe e le testate che la NATO ritirerà da Ramstein e dalle oramai insicure basi turche! Il solo a lamentarsi un pò è stato il "compagno" Pegolo, sindaco rifondarolo di Aviano. Anzitutto per "l’inquinamento acustico che deriva da un così alto numero di aerei", e poi perché -dice (Liberazione, 20.8.’96, due mesi dopo l’articolo del Corriere)- non sa "a cosa servono tutti questi soldati".

Inossidabile faccia di corno dei "riformisti"! Non sono partiti da lì gli aerei per la guerra del Golfo e le "missioni di pace" che hanno fatto strage di serbo-bosniaci? non sono lì pronte e operative le atomiche con destinazione Libia? L’indifferenza di costoro verso la sorte delle masse extra-metropolitane bersaglio di questa mostruosa macchina di morte imperialista è tale da farne ai loro occhi delle non-esistenze. Essi vogliono star "tranquilli" a casa "propria", senza rumori che inquinano l'udito, e tanto basta.

Il rumore, invece, signori "riformisti", si sentirà, e come! Voi sognate che si possa in qualche modo esorcizzare lo scontro sempre più esplosivo tra imperialismo e masse doppiamente sfruttate ed oppresse dei paesi dominati e controllati dall’imperialismo. O, se questo scontro comunque si darà, di poterne restar fuori. Ovvero ancora, in ultima analisi, che lo si possa regolare con "operazioni chirurgiche" che abbattono bersagli militari senza massacrare i civili. Ma niente di tutto ciò è possibile.

Lo scontro tra il sistema imperialista e gli sfruttati di colore ed il proletariato tutto si infuocherà sempre di più. E restarne fuori non sarà possibile neppure nella più bacata delle immaginazioni metropolitane. Ci si dovrà immancabilmente schierare, da una parte o dall'altra. Dalla parte degli sfruttati e della rivoluzione, o da quella degli sfruttatori, della controrivoluzione.

Non ci sarà spazio alcuno per la non violenza, poiché ogni parte, e l'imperialismo anzitutto, ricorrerà alla violenza. E la violenza dell'imperialismo non può che far ricorso a armi di sterminio di massa perché deve tentare di fermare, con il terrore e la morte di massa, una ribellione che è di massa. A produrre appunto questo effetto all’ennesima potenza servono le armi atomiche. Intelligenti in quanto rispondono efficacemente ai fini ultra-rea-zionari dell'imperialismo. Ma se già i contraccolpi dell’aggressione all’Iraq condotta con mezzi convenzionali non cessano di arrivare qui ad anni di distanza, a maggior ragione eventuali più distruttivi colpi dell’imperialismo, quali quelli che gli Arkin-Clinton preannunciano, ritorneranno qui come boomerang di eccezionale potenza. E non basteranno i tappi alle orecchie per non esserne "disturbati".

Quanti non intendono subire in modo pusillanime che questi nuovi orrendi delitti imperialisti vadano in atto, fingendo di non sapere e di non vedere, troveranno al loro fianco le forze, per modeste che siano, dei comunisti internazionalisti.

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