Le direzioni attuali della lotta antimperialista nel mondo arabo-islamico, in svariati casi legate all'islamismo radicale (sciita e sunnita), rappresentano il tentativo delle masse lavoratrici e delle borghesie nazionali dell'area di continuare la lotta dopo il fallimento delle politiche di stampo nasseriano contro il sottosviluppo, la dipendenza e l'oppressione esercitati dalle potenze capitalistiche di Occidente e da Israele.

Questo tentativo riproduce al fondo gli assi dei programmi antimperialisti, appunto interclassisti e riformisti, in campo nel mondo arabo-islamico negli anni cinquanta ma in un contesto e con caratteristiche che rendono potenzialmente più agevole, per la componente sfruttata del "blocco popolare" antimperialista, di auto-superarsi ulteriormente verso l'enucleazione di un'avanguardia proletaria e internazionalista della lotta all'imperialismo. Ne abbiamo discusso negli articoli richiamati nella parentesi e di seguito rielencati:

che fare n. 19

"Il secondo tempo della rivoluzione antimperialista"

che fare n. 32

"Forza e debolezza dell'islasmismo"

che fare n. 56

"L'antimperialismo islamico e quello comunista"

"L'ininterrotta guerra dell'imperialismo all'Islam e l'indomito moto rivoluzionario delle masse islamiche"

che fare n. 59

"Palestina: si fa strada l'esigenza di una direzione proletaria, internazionalista della lotta di liberazione nazionale palestinese"

che fare n. 65

"Ebrei, stato di Israele e Medio Oriente di popoli liberi ed eguali

La morsa dell’Occidente si sta stringendo sull’Iran...

 

 


Organizzazione Comunista Internazionalista