04 giugno 2021
Il nostro volantino distribuito ai mercati
Funivia di Stresa: ma davvero è solo colpa di qualche “mela marcia”?
A sentire i mezzi di informazione e la magistratura, la responsabilità dello schianto della funivia del Mottarone sarebbe integralmente del caposervizio dell’impianto, che avrebbe fatto apporre sui cavi le ormai famose “forchette” poi rivelatesi fatali. A quanto pare, resterebbe solo da chiarire la posizione del gestore e del direttore dell’impianto e poi il caso sarebbe risolto.
Il governo Draghi, i leader parlamentari e i giornalisti applaudono: “La giustizia –dicono in coro– ha fatto velocemente il suo corso. Il profitto delle aziende è sacrosanto, è il «sale della società», ma –continuano in coro– questa volta si è esagerato, e chi esagera va punito perché i guadagni delle imprese non devono mai essere messi prima della vita e della salute della gente.”
Questo ragionamento è ipocrita e falso!
È vero, mettere le “forchette” sui cavi è da criminali. Ma i governanti, i vertici istituzionali e i tanti padroni così “scandalizzati” di fronte alla strage di Stresa non mettono in continuazione le loro “forchette”?
Riflettiamo su alcuni esempi.
È in nome del “risparmio sui costi” che negli ultimi decenni è stata spolpata la “sanità pubblica”, favorendo gli enormi profitti delle multinazionali ospedaliere e farmaceutiche e facendo trovare il sistema sanitario fortemente impreparato di fronte ad una pandemia che, anche a causa di questa impreparazione, ha provocato non quattordici ma (nella sola Italia) oltre 130 mila morti in poco più di un anno. Questa politica in campo sanitario è stata portata avanti dai governi di centro-destra e di centro-sinistra e incoraggiata dalla Bce, anche da quella guidata dall’attuale primo ministro italiano Draghi.
È in nome del mercato e del profitto che nei cantieri e nelle fabbriche si alzano i ritmi di lavoro e si omettono le misure di sicurezza, provocando una continua e silenziosa strage di operai, di cui si parla alle tv solo in occasione di casi troppo clamorosi per essere taciuti.
Ed è sempre in nome del “sano profitto” che i governi europei applicano le loro politiche razziste e di rapina contro il Sud mondo. Politiche che tra l’altro sono responsabili di un'altra silenziosa strage, quella di migliaia di proletari immigrati che ogni anno annegano nel Mediterraneo, e che comportano guerra e bombardamenti contro quegli sfruttati del Sud del mondo che, come eroicamente fanno i palestinesi, non vogliono piegare la testa dinnanzi ai diktat dei signori del dollaro, dell’euro e della sterlina.
I responsabili della manomissione dei freni della funivia non sono “mele marce”, ma rappresentanti di quello che richiede ai padroni la rincorsa del profitto. La loro colpa politica, agli occhi dei governanti italiani, è di aver sollevato il velo che di solito copre il vero volto del sistema capitalistico. Ed è proprio questo che la reazione scandalizzata dei media e dei vertici istituzionali, vuole nascondere!
Le disgrazie e i disastri sociali provocati dal profitto potranno essere eliminati solo con la distruzione della società capitalistica e con l’instaurazione di quella comunista. Con l’avvento cioè di una società dove la scienza e la tecnica non saranno più sottomesse alla sete di guadagno delle aziende, ma saranno al servizio dell’intera specie umana collettivamente ed armoniosamente organizzata.
Questa grande trasformazione sociale, lo sappiamo, non è realizzabile domattina. Sin da oggi, però, come dimostra la storia del movimento operaio e proletario, ci si può iniziare a difendere dalle conseguenze della “logica del profitto” adoperandosi per costruire la forza proletaria necessaria per imporre ai padroni e alle istituzioni statali misure a tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e nella società.
04 giugno 2021
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA