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Respingiamo con la mobilitazione questa nuova intimidazione contro
i lavoratori immigrati La mattina del 18 Settembre a Roma -con il
pretesto di “indagini sul terrorismo internazionale”-
la sede dell’associazione Dhuumcatu è stata sottoposta ad una
pesante e prolungata perquisizione da parte di carabinieri e guardia di
finanza. Contemporaneamente -con il medesimo pretesto- venivano perquisite
le abitazioni private di vari aderenti all’associazione. In quattro ore
(tanto è durata l’operazione di polizia) è stata sequestrata dalla
sede del Dhuumcatu tutta la documentazione cartacea relativa alle
richieste di permesso di soggiorno ed alle vertenze di lavoro di centinaia
di immigrati, sono stati sottratti gli hard-disk dei computer e l’intera
sede è stata letteralmente messa sottosopra (persino una valigia rigida
contenente del vestiario è stata sfondata a colpi di mazza). Il Dhuumcatu è una delle
più rappresentative e combattive associazioni dei lavoratori immigrati
presenti a Roma. Ad essa aderiscono lavoratori del Bangladesh, del
Pakistan, dell’India e di altre nazionalità. Il Dhuumcatu è tra i
fondatori del “Comitato immigrati in Italia” e in questi anni è stato
sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti degli immigrati
(contro la legge Turco-Napolitano prima e contro la Bossi-Fini dopo),
contro le guerre rapina ed oppressione che l’Occidente porta ai popoli
del Sud del mondo e a fianco dei lavoratori italiani nella difesa
dell’articolo 18. L’azione contro il
Dhuumcatu si inserisce perfettamente nel quadro della più generale
campagna razzista che, per
vie istituzionali ed extra-istituzionali, da anni va montando
in Italia ed in tutto l’Occidente. Una campagna d’odio, rivolta
soprattutto contro gli immigrati islamici, che cresce col crescere
dell’aggressione occidentale alle masse del “terzo” mondo. Con queste azioni e con questa politica si vuole: · terrorizzare la massa dei lavoratori immigrati per ostacolarne il processo di lotta e di autorganizzazione; · impedire preventivamente un’aperta scesa in campo di massa degli immigrati a fianco dei popoli del Sud del mondo costantemente aggrediti dai “nostri” Stati e governi; ·
seminare paura e sospetto tra i lavoratori italiani per
impedirne l’unificazione nelle lotte con i lavoratori immigrati,
indebolendo per tal via, entrambi questi settori del proletariato. A tutto ciò e questa
nuova intimidazione bisogna reagire con determinazione! Diciamo con forza
che il pericolo per i lavoratori italiani non viene dagli immigrati, ma
dal capitalismo, dalle sue regole e dalla sua fame insaziabile di profitto
e denaro! ·
Contro la legge
razzista Bossi-Fini. Per l’unità tra lavoratori italiani ed immigrati. · Sostegno pieno ed incondizionato alla mobilitazione ed all’organizzazione dei lavoratori immigrati. ·
Appoggio
incondizionato alla lotta ed alla resistenza delle masse sfruttate del Sud
del mondo. · Via le truppe occidentali ed italiane dall’Iraq, dall’Afghanistan e da tutto il Sud del mondo. 19 settembre 2003
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Organizzazione Comunista Internazionalista |
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