COMUNICATO STAMPA

 

La mattina del 19 agosto, alle ore 7,30, un imponente schieramento di carabinieri e polizia ha fatto irruzione nella palazzina di piazza di Porta Maggiore occupata da più di un mese da una quindicina di famiglie, la maggior parte di origine etiopica ed eritrea, quasi tutti richiedenti asilo.

Lo stabile, di proprietà di una società immobiliare, ha funzionato per un certo periodo come “casa di accoglienza”, gestita dalla Casa dei Diritti Sociali su progetto finanziato dal Comune di Roma.  Ultimamente era rimasto vuoto senza nessuna utilità, anche se la Casa dei Diritti Sociali non lo aveva restituito e i padroni continuavano a ricevere il canone mensile di 8.250 euro.

 

Lo sgombero del 19 agosto, che segue altri sgomberi a Roma e in altre città, forma parte di tutto un piano di repressione che il governo ha messo in moto contro gli immigrati, creando leggi cosiddette anti-terrorismo, che in realtà vanno contro la lotta per i diritti dei lavoratori immigrati e le organizzazioni che la sostengono, creando un clima di isolamento, diffidenza e razzismo contro tutti i lavoratori immigrati e in particolare contro quelli islamici.

 

Noi immigrati organizzati denunciamo la brutalità con la quale le forze dell’ordine hanno picchiato gli uomini e le donne che si rifiutavano di salire sui pullmann, abbandonando tutte le loro cose per strada, portando via il compagno Benjiamin e mandandone un altro all’ospedale con una prognosi di cinque giorni. 

 

Le condizioni nelle quali ci troviamo noi lavoratori immigrati non ci permettono di trovare una casa e di poterla pagare con gli affitti alle stelle e con i nostri stipendi di miseria. Condizioni che noi abbiamo in comune con i lavoratori italiani e che colpiscono particolarmente i richiedenti asilo ai quali non è permesso neanche di lavorare. Tutto questo ha costretto queste famiglie a occupare il palazzo di Porta Maggiore, così come hanno fatto tante altre famiglie di lavoratori immigrati ed italiani che da anni occupano stabili tenuti vuoti senza nessuna utilità.

 

Denunciamo che la Casa dei Diritti Sociali in una maniera scorretta non ha avvertito gli occupanti di aver restituito lo stabile alla società immobiliare, la quale non ha perso tempo a richiedere lo sgombero. Il Comune di Roma ci ha preso in giro tutta la giornata, dicendo che avrebbe sistemato le donne e i bambini, mentre alla fine non è stato così. Fino ad ora non è stata trovata una sistemazione per tutte queste famiglie che sono per strada.

 

Invitiamo tutti i lavoratori immigrati e italiani a partecipare a una

 

ASSEMBLEA

Martedì prossimo 23 agosto 2005 alle ore 20,00

in via Nino Bixio 12 presso la sede dell’Associazione Dhuumcatu

 

perché questi fatti vanno denunciati e contro di essi va rafforzata la solidarietà e l’organizzazione dei lavoratori.

 

Roma 19 agosto 2005

 

COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA (ROMA)

 

Ciclinprop. Roma via Nino Bixio, 12 19/08/05



 

 


Organizzazione Comunista Internazionalista