Il nemico è in casa nostra!
Dalla Repubblica del 17 settembre 2004
"Una mamma contesta
la first lady e viene arrestata. Una donna, con addosso una t-shirt
con la frase «il presidente Bush ha ucciso mio
figlio» e con in mano la foto del figlio militare ucciso in Iraq, ha interrotto
un comizio di Laura Bush, moglie del presidente degli Stati Uniti. Gli agenti
del Secret Service che provvedono alla sicurezza della coppia
presidenziale sono immediatamente intervenuti e, dopo averla ammanettata, hanno
arrestato la contestatrice. È successo a Hamilton, nel New Jersey. La donna, Sue
Niederer, a febbraio ha perso in Iraq il figlio militare. La Niederer ha
iniziato a urlare nel bel mezzo del comizio della first lady."
Dal manifesto, 27 agosto 2004
“Dopo aver appreso che il figlio, un soldato di venti anni, era morto in Iraq, Carlos Arredondo ha cosparso di gasolio e ha dato fuoco al furgoncino del governo con cui erano arrivati i marines che gli avevano portato a casa la notizia. L’uomo si è auto-coinvolto [o è rimasto coinvolto?, n.] nell’incendio: si era infatti introdotto nel veicolo a forza con una tanica di gasolio presa dal proprio garage, aveva sparso il combustibile intorno a sé e poi aveva appiccato le fiamme. Arredondo è stato ricoverato per ustioni gravi su tutto il corpo”
Come si può dire, come fa il manifesto, che si tratta di “un gesto del tutto disperato”?
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