Testo di volantino prodotto dalla sezione romana dell'OCI domenica 22 luglio
Nonostante una campagna terroristica senza precedenti, nonostante un giovane compagno freddato con armi da fuoco, nonostante il violentissimo comportamento delle forze di polizia, nonostante tutto ciò i signori mondiali dello sfruttamento e della violenza hanno fallito il loro obiettivo. Non sono riusciti ad impedire e scoraggiare la straordinaria partecipazione di massa alla grande giornata di lotta contro i banditi del G-8 di sabato 21 Luglio.
Limperialismo mondiale teme come la peste la crescita e la maturazione di un simile movimento ed è per questo che tenta in tutti i modi di spaccare in due o più parti il fiume della protesta, e farci giurare fedeltà alle loro "pacifiche" istituzioni, quelle stesse che hanno appena ucciso in piazza uno dei nostri e alla scala mondiale ne assassinano, nelle fabbriche e nelle piazze, con le guerre economiche e militari, con il debito estero e con gli embarghi, centinaia e migliaia ogni giorno.
Il governo - insieme al resto dei rappresentanti di una falsissima opposizione "di sinistra" - ci invitano a prendere le distanze dalle "frange più esasperate" della protesta e a scaricare su di loro la responsabilità dell'accaduto a Genova.
Prendiamo atto come a scopo intimidatorio afferma lo stesso Berlusconi che il vero pericolo e nemico ("cattivi" e "conniventi") per i signori della borsa e della finanza mondiale è rappresentato dallintero movimento. A dimostrazione di ciò i pestaggi e lirruzione di sabato notte nel centro del GSF.
Limpressionante macchina della repressione capitalistica montata a Genova in terra cielo e mare scalpitava dalla voglia di colpire duro, e ha colto la prima occasione propizia per farlo. E sua, interamente sua, e dei padroni che essa serve, la responsabilità di quanto accaduto a Genova, che non è diverso da quanto accaduto a Seattle, a Quebec City, a Napoli, a Praga, a Goteborg dove, dappertutto, si è usata massicciamente la violenza di stato per fermare un movimento di massa che sta diventando "preoccupante" per la sua internazionalizzazione, la varietà e la ricchezza dei temi della protesta, la sua giovane età, la presenza in esso, sia pure ancora insufficiente, della spina dorsale del proletariato di fabbrica.
E contro linsieme del movimento, è contro le sue grandi potenzialità anti-capitalistiche, che i gangster del G-8 hanno dato lordine di colpire duro, sul piano fisico e su quello politico. E dunque è linsieme del movimento che deve sapere ora serrare le sue file e respingere con la sua forza organizzata questa sanguinaria intimidazione.
Quanto ai settori del movimento "anti-globalizzazione" che affidano o esauriscono tutta la loro protesta in singoli gesti "individuali" contro i simboli del potere, alle autentiche forze di classe tocca di fare lesatto opposto di ciò che suggeriscono gli Agnoletto e gli altri santoni "eletti" dal potere rappresentanti esclusivi del movimento: invece che isolarli e darli in pasto alla bestiale violenza degli apparati repressivi, si tratta di richiamarli a noi con più energia affinché il loro spirito di ribellione sappia risalire dai simboli al tronco e al cuore del potere. E sapremo e potremo farlo solo a misura che questo movimento, invece che arrendersi ai ricatti dei grandi dittatori del capitalismo mondiale e pietire la loro benevolenza e umanità, saprà andare avanti, allargarsi a strati sempre più ampi del proletariato, darsi un programma ed una organizzazione militante allaltezza del compito che ha saputo evocare: la lotta a fondo al capitalismo imperialista, la lotta per un mondo completamente "altro" rispetto a questo mondo di merda, un mondo che non può essere che quello del comunismo.