15 dicembre 2008
Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Antirazzista di Milano
La repressione non deve fermare le lotte
Il 2 dicembre la digos di Milano, ha notificato a un compagno del comitato
antirazzista milanese, mentre usciva dal cantiere di lavoro con altri operai, un
atto volto a colpire le persone discrezionalmente considerate "socialmente
pericolose". Con esso si informa "l'avvio, nei suoi confronti, di un
procedimento amministrativo volto all'irrogazione del provvedimento di rimpatrio
con foglio di via obbligatorio (Art. 1 e 2 della legge 1423/56) dal Comune di
Milano".
Il provvedimento minacciato segue un'operazione compiuta non molto tempo fa
sulle pagine del Corriere della Sera, quando si confermò con chiarezza quanto
taluni 'giornalisti' possano essere docili strumenti di veline della Questura.
Esso si rifà a una legge emanata dal ministro dell'interno degli anni '50, il
democristiano Mario Scelba, (responsabile, tra l'altro, dell'uccisione di
contadini, studenti ed operai in lotta), e fa parte di un ricco armamentario di
procedimenti con cui lo stato tenta di intimidire ed isolare i singoli
militanti per criminalizzare e meglio colpire interi collettivi e la loro
iniziativa politica, e cercare di isolarla dal movimento di massa. Nonostante
una recente sentenza abbia dichiarato incostituzionale l'uso del foglio di via
per motivi politici, la questura milanese, su evidente mandato di DeCorato e
soci, non esita a tentare di eliminare ogni ostacolo si frapponga ai suoi
obiettivi politici e speculativi. Ne è prova il fatto che, nei giorni
immediatamente successivi, altri/e compagni/e hanno ricevuto visite a domicilio
della Digos per provvedimenti simili o per denunce legate allo svolgimento di
manifestazioni antirazziste, in particolare davanti al CPT di via Corelli.
Il comitato antirazzista milanese, esprime solidarietà nei confronti del proprio
compagno, e di tutti/e gli altri/e minacciati da provvedimenti repressivi, e
rivendica come proprio quel suo agire da soggetto politico "socialmente
pericoloso": lottare pubblicamente e senza condizioni al fianco dei proletari, e
in particolare delle/i immigrate/i contro lo sfruttamento, la discriminazione e
le pulizie etniche pianificate dai padroni e dalle loro istituzioni.
La pratica poliziesca di identificare un ipotetico "capo" e concentrare su di
lui la repressione per far arretrare un percorso collettivo non passerà.
Siamo certi che incontreremo la solidarietà attiva da parte di tutte le realtà
politiche, sociali e sindacali con cui stiamo già collaborando attivamente
nell'obiettivo di sviluppare e unire le lotte su percorsi comuni. E confidiamo
anche nella forza di un movimento di massa che sta ricominciando a muovere
piccoli ma significativi passi in avanti; unica possibilità reale di
fronteggiare davvero il loro terrorismo permanente e fare in modo che la paura
cambi finalmente campo, colpendo finalmente quella minoranza di sfruttatori e
assassini: la paura di perdere per sempre i propri privilegi, garantiti dal
sangue versato quotidianamente da milioni di proletari.
Comitato Antirazzista Milanese
Milano 11 dicembre 2008
info@antirazzistimilano.org
15 dicembre 2008
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA