13 dicembre 2019
Il nostro comunicato
Contro la repressione dello stato e dei suoi governi!
Solidarietà ai lavoratori e ai delegati Si Cobas!
Nell’ultimo anno e mezzo alcuni lavoratori e delegati del Si Cobas, occupati principalmente nelle cooperative di facchinaggio e attivi nelle lotte contro i licenziamenti e per il riconoscimento dei diritti sindacali, sono stati colpiti da ripetute azioni repressive della magistratura in applicazione del decreto “sicurezza” introdotto dal governo salviniano e ora mantenuto, seppure con qualche limatura dei suoi aspetti più vistosi, dal governo M5S-PD:
Questi sono solo alcuni dei provvedimenti adottati dalla magistratura negli ultimi mesi. Un susseguirsi di azioni repressive, dal carattere chiaramente antisindacale e razzista, dirette a colpire i lavoratori che si organizzano e che rispondono con la lotta agli attacchi padronali, finalizzate a scoraggiare ogni embrione di lotta organizzata e unitaria tra lavoratori autoctoni e immigrati, per meglio e più agevolmente imporre agli uni e agli altri ritmi e carichi di lavoro sempre più gravosi e snervanti e legarli così ancor più saldamente alle esigenze delle imprese e dei padroni.
Per queste ragioni abbiamo partecipato alle iniziative di piazza in solidarietà ai lavoratori e ai delegati tenutesi il 30 novembre a Bologna e a Milano contro la repressione e riteniamo vitale un’attivizzazione militante finalizzata a:
- denunciare tutte le azioni repressive della magistratura e dello stato a danno dei lavoratori e dei delegati (a prescindere dalla loro appartenenza sindacale) in lotta contro gli attacchi padronali e governativi;
- far conoscere queste misure repressive e discuterne con il resto dei lavoratori, al di là dell’organizzazione sindacale o politica di riferimento;- denunciare il legame tra queste misure repressive e la politica razzista portata avanti dai padroni e dal governo per mantenere i lavoratori immigrati nella condizione di supersfruttamento e per alimentare i sentimenti razzisti già così diffusi tra i lavoratori italiani;
- denunciare lo stretto legame esistente tra queste azioni e la politica complessiva del governo (la sua manovra finanziaria, i suoi interventi verso i licenziamenti in corso in una miriade di aziende, la sua politica estera, la sua politica razzista);
- favorire il convergere di nuclei di lavoratori nella direzione di un’organizzazione politica, autonoma e di classe, all’altezza dello scontro in atto sul piano nazionale e internazionale.
13 dicembre 2019
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA