Home page        Archivio generale "Che fare"         Per contattarci


13 novembre  2012

Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento nazionale per la Jugoslavia

Ritmi accelerati Fiat bocciati in Serbia

Prima minaccia di sciopero nella storia dell'azienda a Kragujevac, rientrata dopo un aumento degli straordinari: per gli operai i ritmi di lavoro sono troppo duri. 

Lo stabilimento Fiat di Kragujevac sta attraversando i primi scontri sindacali della sua giovane storia: nella fabbrica in cui si stanno sperimentando i nuovi turni di lavoro, gli operai delle installazioni lamentano condizioni troppo rigidi ed un aumento dei ritmi non più sostenibile. Dopo una minaccia di sciopero, l'azienda ha deciso di accettare le richieste degli operai e pagherà gli straordinari in misura più consistente, ma la pace sindacale che regnava fin dalla nascita dell'azienda italo-serba si è infranta. 
Con l'inizio della produzione della "500 L", la Fiat Automobili Srbija ha inaugurato nuovi turni di lavoro che dovrebbero poi entrare in vigore nell'intero gruppo: dieci ore con pause ridotte per quattro giorni a settimana, e poi tre giorni a casa. "Lunedì scorso ho parlato con gli operai durante una pausa di 20 minuti - dice a "Blic" Zoran Mihajlovic, storico presidente dei sindacati indipendenti di Kragujevac - e loro dicono che per dieci ore di lavoro al giorno sono troppe anche perché la linea di produzione ha cominciato a muoversi più velocemente e la richiesta di produttività è aumentata. 
A questi ritmi, dicono, non ce la si fa. Loro vorrebbero tornare a turni di otto ore per cinque giorni alla settimana. E poi i loro salari restano di circa 33mila dinari (meno di 300 euro, n.d.t.) e lavorando di notte ricevono solo 300 dinari, ovvero tre euro, in più". Nello stabilimento il primo turno entra in funzione dalle 6 del mattino alle 18, ed il secondo dalle 22 alle 6. A far esplodere il malcontento pare sia stata la decisione di imporre quattro ore di straordinario in più, ma di fronte alla prima minaccia di sciopero della sua storia l'azienda ha deciso di trattare e per il momento la minaccia è rientrata con l'accordo di aumentare del 25 per cento la paga per le ore di lavoro in più.
La Fas dice che a rendere necessaria l'aumento del lavoro sono state le forti richieste della "500 L" da parte dei mercati europei, ma per conto dei sindacati, Mihajlovic ribadisce che l'obiettivo resta quello di tornare entro febbraio prossimo ai turni ed alle giornate lavorative di prima. La Fas di Kragujevac in base agli accordi iniziali con il governo serbo doveva assumere 2.400 dipendenti, al momento ne conta cento in più ed entro la fine dell'anno dovrà assumerne altri 150, ma la sperimentazione dei nuovi ritmi "accelerati" e la riduzione delle pause, che inizialmente era stata fatta passare con una più generosa assegnazione di straordinari, sembra destinata a creare problemi anche se nello stabilimento l'azienda ha sostituito gli operai più anziani con personale giovane, che finora si riteneva maggiormente motivato.

     Da  wwwitalintermedia.globalist.it  o anche su www.globalist.it dell'8 novembre 2012

13 novembre  2012 

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


Home page        Archivio generale "Che fare"         Per contattarci