27 ottobre 2012
Il nostro volantino ai mercati e alle fabbriche
A fianco della lotta dei lavoratori neri del Sudafrica!
Sudafrica, Marikana: il 16 agosto 2012, durante uno sciopero dei minatori di una miniera di platino di proprietà di una multinazionale britannica Lonmin, la polizia uccide 34 minatori.
Due mesi fa la notizia fece scalpore, ma i mezzi di informazione hanno taciuto sulla continuazione delle scontro.
I 3000 minatori di Marikana non si sono arresi, nonostante la pesante repressione. Hanno continuato a scioperare per un altro mese. Hanno coinvolto gli altri 12 mila minatori del settore del platino. Qualche settimana fa hanno ottenuto un primo risultato: l'azienda ha riconosciuto aumenti salariali mensili del 22% (150 dollari). Durante e dopo lo sciopero dei minatori di Marikana, sono scesi in lotta i lavoratori di altre miniere e di altri settori produttivi con l'obiettivo di sostenere la lotta dei minatori di Marikana e di rivendicare per se stessi rilevanti aumenti salariali. Hanno fatto sentire la loro voce, in particolare, i lavoratori delle miniere di oro, quelli delle miniere di carbone e di ferro, quelli del settore elettronico e automobilistico.
Nel 1994, dopo decenni di eroiche e sanguinose lotte, i lavoratori e gli oppressi del Sudafrica abbatterono il regime dell'Apartheid. Questo sistema di segregazione razziale era stato inventato dalle potenze democratiche europee e dalle multinazionali occidentali per depredare le ricchezze e la manodopera dell'Africa meridionale. Il sistema dell'Apartheid serviva all'Occidente capitalista anche per disporre in Africa meridionale di un gendarme armato contro le lotte di liberazione dei popoli africani e dell'Asia meridionale.
La caduta dell'Apartheid e la vittoria dell'Africa National Congress sono stati un duro colpo per la rapace dominazione occidentale sul Sud del mondo. Dopo di allora, i governi, i generali e i finanzieri europei e statunitensi hanno cercato di utilizzare il monopolio da loro conservato sulle risorse economiche del Sudafrica per impedire che venisse scalfito il super-sfruttamento dei proletari sudafricani. Hanno fatto di tutto affinché il cambiamento delle leggi non portasse il cambiamento nelle condizioni di lavoro e di vita degli sfruttati sudafricani. Più volte hanno avuto buono gioco, anche per la politica "moderata" portata avanti dalla direzione borghese dell'Africa National Congress.
Il disegno dei capitalisti e dei governi occidentali non è, però, riuscito. Non sta riuscendo.
Le lotte in corso mostrano che i minatori e i lavoratori del Sudafrica non intendono fermare la loro marcia per svincolarsi dall'oppressione riservata loro dalla civiltà capitalista occidentale. Le lotte in corso mostrano che i lavoratori neri stanno imparando che per questo obiettivo possiedono una sola arma: la lotta, l'organizzazione, la solidarietà tra lavoratori di aziende e settori diversi. La loro esperienza rilancia verso i lavoratori del mondo intero lo stesso insegnamento emerso in questi stessi mesi dalle lotte degli operai della Suzuki in India, della Hyundai in Corea del Sud e della Foxconn in Cina.
I lavoratori in Italia, italiani e immigrati, hanno interesse a salutare con entusiasmo e a sostenere la lotta dei lavoratori neri del Sudafrica. Questa lotta va oggettivamente a contrastare la spirale della concorrenza al ribasso tra il lavoratori dei diversi continenti che, al pari di quanto avviene ovunque, anche in Italia è usata dai padroni e dal governo Monti per portare avanti una dura offensiva contro i lavoratori in Italia, italiani e immigrati.
Non è inevitabile continuare a subire questa offensiva dei capitalisti! Essa può essere contrastata con l'arma della lotta di massa e dell'organizzazione di classe, alimentate e fortificate dalla costruzione di una rete di collegamento tra le iniziative dei lavoratori dei diversi paesi e dei diversi continenti.
27 ottobre 2012
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA