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13 giugno 2012

Il volantino per la  nostra assemblea

Per una coerente politica di difesa di classe dei lavoratori 

 

In pochi mesi i governi di Roma, Atene, Madrid e Lisbona, in accordo con quelli degli altri paesi europei e con la Banca Centrale Europea, hanno spazzato via alcune fondamentali conquiste dei lavoratori che sembravano essere acquisite per sempre.

In nome del “risanamento del debito pubblico” e del rilancio della competitività dell’economia nazionale e continentale si impone l’allungamento dell’età pensionabile, si dà  alle imprese ampia libertà di licenziare, si taglia la sanità pubblica e la “spesa sociale”, si allunga di fatto e di diritto l’orario lavorativo, si attacca la contrattazione nazionale collettiva, si rendono ancor più precari e flessibili i rapporti lavorativi, si tagliano (anche tramite la tassazione indiretta locale e nazionale) i salari.

Allo stesso tempo il governo Monti rafforza le politiche contro i lavoratori immigrati. Mantiene in piedi tutte le leggi razziste varate dal governo Berlusconi ed istituisce il cosiddetto “permesso di soggiorno a punti” per rendere ancora più ricattabili questi proletari.

Sono i primi passaggi di un’azione a tenaglia con cui i capitalisti, le banche, le aziende e i loro governi mirano in tutta Europa ad abbassare drasticamente il costo della forza lavoro e a disintegrare completamente ogni capacità di resistenza collettiva politica e sindacale dei lavoratori.

L’uragano è appena iniziato. Continuerà a colpire duro e investirà anche l’Europa settentrionale e la stessa Germania. I lavoratori potranno difendersi solo tramite una coerente politica difensiva che getti le basi per la ripresa della lotta di massa organizzata contro le misure prese dal governo Monti.

Una politica che punti a inceppare e a rompere la spirale di concorrenza al ribasso tra lavoratori dei vari paesi imposta dal capitalismo mondializzato e che chiami all’unità tra proletari italiani ed immigrati, tra i lavoratori di tutta Europa e tra i lavoratori europei e quelli degli altri continenti.

Una politica che alla denuncia e all’iniziativa contro le misure padronali e governative sul piano “interno” unisca la denuncia e la battaglia contro la politica estera del governo Monti che in

 accordo con gli altri governi occidentali si sta preparando a scatenare nuove guerre di rapina contro i paesi e i popoli del Sud del mondo. Dopo Iraq, Afghanistan e Libia adesso nel mirino ci sono la Siria e l’Iran.

Queste guerre hanno come primo obiettivo le masse lavoratrici di quei paesi, ma sono rivolte anche contro i lavoratori occidentali.

L’esperienza di questi decenni dimostra che quanto più i “nostri” governi ed i “nostri” capitalisti riescono a schiacciare altri popoli, tanto più diventano aggressivi all’interno e usano la loro accresciuta forza per sospingere politicamente ed economicamente nell’angolo la classe operaia d’Europa e d’Occidente.

Anche per questo è un preciso interesse dei lavoratori occidentali iniziare a schierarsi contro le aggressioni in preparazione verso Siria ed Iran e, al contrario, esprimere pieno e incondizionato appoggio alle masse sfruttate del mondo arabo e islamico che resistono alle aggressioni delle nostrane democrazie. 

 

LE CARICHE CONTRO I LAVORATORI IN LOTTA DI BASIANO SONO RIVOLTE CONTRO TUTTI I LAVORATORI!
 

Nel polo logistico della Gartico Scarl di Basiano, che rifornisce metà dei supermercati “ Il Gigante” del Nord Italia, la cooperativa Alma Group ha inviato 90 lettere di licenziamento ai suoi lavoratori (in gran parte immigrati di fede islamica) con decorrenza 20 giugno. Gli operai hanno reagito immediatamente presidiando l’ingresso del luogo di lavoro.
Lunedì mattina, si è presentato davanti al capannone un pullman con 50 nuovi operai (con il salario orario ridotto da 6,79 euro lordi alla metà) per rimpiazzare i manifestanti.

Mentre i dipendenti in presidio davanti ai cancelli stavano esortando gli operai (anche essi in buona parte immigrati) giunti col pullman a non entrare nei capannoni, è partita un’improvvisa prima carica dei carabinieri. I lavoratori, invece di fuggire in maniera sparpagliata, si sono seduti per terra per bloccare il passaggio.

A questo punto le forze dell’ordine hanno cominciato a colpire duramente i lavoratori delle prime file, provocando una reazione che ha costretto ad una momentanea ritirata i carabinieri.

Sono seguite altre pesanti cariche al termine delle quali due lavoratori si son ritrovati con il femore rotto e un altro manifestante, colpito alla testa e all'addome,  è dovuto ricorrere all'intervento dell'elisoccorso. Alla fine 19 lavoratori sono stati arrestati.
Ecco cosa succede con il governo Monti! I proletari vanno mostrati solo in quanto singoli individui in difficoltà e disperati. Se invece si organizzano collettivamente per difendere il loro posto di lavoro e la loro dignità, fanno paura e vanno repressi senza esitazione.  

La carica che hanno subito gli operai a Basiano è rivolta contro tutti i lavoratori, quelli licenziati, quelli in cassa integrazione, quelli disoccupati, quelli esodati e quelli che, sotto il ricatto occupazionale,  nei luoghi di lavoro sono sempre più sfruttati. L’obiettivo di tali politiche è quello di scoraggiare i lavoratori ad organizzarsi e a far pesare con la lotta i propri diritti.

A questa aggressione occorre rispondere prontamente sostenendo in modo militante la lotta degli operai di Basiano e muovendo i primi passi per costruire l’unità di classe politica e organizzativa tra lavoratori italiani e immigrati, occupati e disoccupati contro governo e padroni.

 



 

Per discutere di tutto ciò:

 

 

Sabato 16 giugno ore 20.30
Assemblea pubblica
e presentazione del n. 76 del “
che fare”

Milano via Ricciarelli, 37 (ATM 90-91 MM 1- Gambara)

13 giugno 2012

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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