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6 febbraio 2011

Viva la lotta

 

delle masse lavoratrici e diseredate di Tunisia, Egitto…

 

Queste lotte che vedono protagoniste le masse lavoratrici ed oppresse contro  regimi che per decenni, con il pieno appoggio dell’Occidente, sono stati al potere in Tunisia ed Egitto sono un esempio per tutta l’umanità lavoratrice ed oppressa.

 

Contro queste lotte, le potenze occidentali, stanno operando per pilotare lo scontro verso un cambiamento di sola facciata e per poter continuare il saccheggio delle risorse e della manodopera da esse compiuto da secoli nell’area. Anche per gli Usa i regimi di Ben Ali e Mubarak stavano diventando inadeguati per il mantenimento del dominio delle multinazionali occidentali sulle masse lavoratrici della regione e per contenere l’espansione della Cina verso il mondo arabo.

Per realizzare il loro intento, gli Usa e, a ruota, l’Ue contano sulla borghesia liberale della Tunisia e dell’Egitto. È vero che alla borghesia liberale araba la gestione miopie del potere di Ben Ali e Mubarak era diventata insopportabile, ma è altrettanto vero, lo dimostra la storia e l’analisi dei loro interessi economici, che i capitalisti liberali egiziani e tunisini saranno pronti ad ogni compromesso con le potenze occidentali e le “forze tradizionaliste” pur di evitare che la libertà di organizzazione per i lavoratori passi dalle parole ai fatti.

 

Il nemico che i lavoratori dell’Africa del Nord e del mondo arabo-islamico si trovano a fronteggiare è agguerrito, organizzato ed ha il suo pilastro negli stati, nelle forze armate, nelle diplomazie occidentali, nelle multinazionali occidentali.

I lavoratori e i disoccupati dell’Africa del Nord non possono, quindi, riporre alcuna fiducia nell’Occidente e nelle parole dei governanti occidentali a favore dei diritti del popolo. Le masse lavoratrici e sfruttate possono contare solo sulle proprie forze per imporre la piena libertà di organizzazione politica e sindacale per i lavoratori e per imporre misure che garantiscano salari e orari lavorativi decenti, prezzi dei generi alimentari controllati, ecc.

Una simile battaglia richiede che il movimento dei lavoratori e degli oppressi cominci ad organizzarsi separatamente dalle altre classi sociali. Che si punti sull’allargamento della mobilitazione ai paesi non ancora investiti dalla sollevazione popolare per buttarvi giù i regimi al servizio dell’Occidente capitalista e per stringere un unico fronte organizzato degli sfruttati dall’oceano Atlantico all’oceano Indiano.

 

Al momento i lavoratori italiani, europei ed occidentali sono indifferenti di fronte alle manovre dei loro governi verso lo scontro in atto in Tunisia ed Egitto. Ma l’interesse di fondo dei proletari occidentali è, tuttavia, opposto: è quello di denunciare e di opporsi a queste manovre, è quello di sostenere la lotta dei lavoratori e dei diseredati tunisini, egiziani e arabi.

La cappa di piombo imposta dall’Occidente e dai suoi burattini arabi contro i lavoratori arabi e mediorientali ha permesso ai capitalisti di alimentare la concorrenza tra i lavoratori dei diversi continenti a danno dei lavoratori dell’intero pianeta. Il dominio dell’imperialismo occidentale sul mondo arabo ha avuto anche l’effetto di costringere ad emigrare in Europa e negli Usa decine di milioni di giovani egiziani, tunisini marocchini, ecc. In Europa e negli Usa questi immigrati sono colpiti dalle politiche razziste dei governi occidentali e sono costretti a subire condizioni di vita e lavoro semi-schiavistiche. Ciò è servito anche per ricattare i lavoratori occidentali.

La lotta iniziata a Il Cairo e Tunisi può, invece, portare a condizioni di minore ricattabilità i lavoratori e gli oppressi nel  mondo arabo e, con ciò, togliere un’arma di ricatto dalle mani dei capitalisti italiani, europei e occidentali contro il mondo del lavoro dell’intero pianeta.

Anche per questo noi dell’Organizzazione Comunista Internazionalista diciamo ai lavoratori occidentali che il loro vero interesse è quello di sostenere incondizionatamente la lotta dei lavoratori e dei diseredati tunisini, egiziani, arabi. Che il loro interesse è quello di lottare uniti con i lavoratori  immigrati contro il razzismo e contro i governi e i padroni occidentali!

6 febbraio 2011

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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