21 ottobre 2011
Il nostro volantino alla manifestazione del 21 ottobre 2011
Contro l’attacco di Fiat, di Fincantieri, di Confindustria
e del governo Berlusconi-Bossi !
Al contrario di quello che, l’altro ieri, ha dichiarato Marchionne, lo sciopero e la mobilitazione dei lavoratori è l’unico mezzo per contrastare i licenziamenti, il piano della Fiat e il tentativo dell’intero padronato di generalizzare a tutta l’industria gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Bertone.
Aumento ossessivo dei carichi e dei ritmi lavorativi, turnazioni estenuanti, chiusura degli impianti meno “profittevoli”, attacco frontale ai diritti sindacali e politici dei lavoratori: questo è il nocciolo essenziale della “filosofia Marchionne”. Su questo nocciolo la Fiat e la Confindustria (da cui la multinazionale dell’auto è appena uscita) sono totalmente d’accordo.
Di fronte a questo bulldozer la tutela dei diritti, delle condizioni lavorative e dell’occupazione non dipenderà dalla “ragionevolezza” di eventuali controproposte ai piani aziendali, ma solo ed esclusivamente dalla quantità, dall’estensione e dalla qualità della lotta che si riuscirà a mettere in campo. Solo ed esclusivamente dalla capacità dei lavoratori di spezzare l’arma fondamentale che la Fiat e il padronato stanno usando per imporre tutto ciò: la messa in concorrenza reciproca dei lavoratori a scala nazionale e, soprattutto, a scala internazionale. Mirafiori contro Melfi. Gli operai degli impianti italiani contro quelli della Polonia. I polacchi contro gli statunitensi. I turchi contro i brasiliani. Insomma, tutti contro tutti ad esclusivo vantaggio del padrone. È l’intero capitalismo mondializzato che in nome della competitività e del profitto opera in questo modo.
È per questo che anche alla Fiat e alla Fincantieri diventa ogni giorno più importante che ci si batta con tenacia per sviluppare e condurre una mobilitazione che veda i lavoratori dei vari stabilimenti (sia di quelli che sembrano “al sicuro”, sia di quelli che le direzioni aziendali vogliono chiudere) e delle varie ditte d’appalto strettamente uniti. Ed è sempre per queste ragioni che è fondamentale iniziare a fare primi passi concreti per tentare di prendere reali contatti con gli operai degli impianti posti nelle altre nazioni e negli altri continenti con cui cominciare a discutere e ad organizzarsi per impostare una comune difesa.
Si tratta di una strada sicuramente non facile, ma è l’unica attraverso la quale si potranno costruire i rapporti di forza necessari per poter contrastare davvero l’azione di queste multinazionali.
E proprio per poter acquistare maggiore forza è necessario che anche all’interno di mobilitazioni aziendali e di gruppo ci si inizi a porre il problema di lavorare alla costruzione di una mobilitazione generale del mondo del lavoro che punti a cacciare con la lotta il governo Berlusconi. Un governo da sempre in prima linea nell’aggressione contro la classe operaia che anche adesso, mentre appare avviato sul viale del tramonto, continua in questa sua opera, come tra l’altro dimostrano il varo dell’articolo 8 e il modo con cui la stessa manifestazione di oggi è stata ostacolata.
21 ottobre 2011
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA