27 febbraio 2011
Proseguono le lotte in India
Il 23 febbraio decine di migliaia di lavoratori indiani sono scesi in piazza contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, in particolare di frutta e verdura, con una marcia sul parlamento organizzata da vari sindacati. Gli aumenti hanno sfiorato il 100% e hanno colpito le centinaia di milioni di persone che in India vivono con pochissimi dollari al giorno. Le organizzazioni sindacali, anche quella legata al governo (INTUC), hanno sfilato per denunciare l'indifferenza da parte del l'alleanza goverativa (United Progressive Alliance) rispetto all'aumento dei prezzi, chiedere un intervento contro la crescita dei prezzi, per lottare contro la non osservanza delle leggi sul lavoro, maggiore sicurezza sul lavoro, sussidi e salari più elevati, per una maggiore sindacalizzazione dei lavoratori e hanno denunciato l'accaparramento della ricchezza da parte di una parte minima della popolazione, cioè della borghesia ai danni dei lavoratori e dei diseredati indiani. I partecipanti sono venuti da 19 stati differenti e le cronache parlano della scesa in piazza di migliaia di donne. Questa marcia si inserisce in un contesto di lotte asiatiche di cui trattiamo nell'ultimo numero del giornale e di cui riportiamo qui l'articolo specifico per vedere il senso di marcia di queste lotte e cosa fare qui in occidente per non rimanere paralizzati dalla concorrenza scatenata dal capitalismo e dai governi occidentali in primis.
Dal Che Fare n.73: La rincorsa dell'Asia operaia
Il manifesto della marcia del 23 febbraio 2011 in India e un documento del segretario della Central Trade Unions indiana.
27 febbraio 2011
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA