10 luglio 2009
Il nostro volantino alla manifestazione contro il G8 in Abruzzo il 10 luglio
Rispondiamo con la lotta organizzata
al governo Berlusconi e agli sciacalli del G8!
Berlusconi ha deciso di svolgere il G8 all’Aquila per dimostrare che i grandi della terra, a cominciare da lui, sono vicini ai terremotati d'Abruzzo e ai “poveri” del mondo intero e intendono trovare delle misure comuni per uscire dalle emergenze locali e dalla crisi internazionale all'insegna del motto, caro ad Obama, “put the people first” (la gente prima di tutto).
Vediamo come il governo Berlusconi è stato “vicino” fino ad oggi ai terremotati dell’Aquila:
1) Non ha fatto nulla per limitare e prevenire gli effetti del terremoto nonostante, da settimane, si fossero registrate scosse sismiche via via più intense e in vari edifici (come nella casa dello studente) si fossero prodotte crepe “strane” e allarmanti. Non era difficile prevedere quanto stava per accadere, considerando che la città dell’Aquila è sull'orlo di una faglia sismica. La prevenzione, però, costa e non porta profitti nelle tasche dei palazzinari, dei proprietari terrieri, dei finanzieri e dei loro rappresentanti nelle istituzioni statali… come fa invece la ricostruzione.
2) Essendo quindi il primo responsabile politico della tragedia, il governo si è presto rimangiato la promessa di immediati accertamenti sulle responsabilità del mancato rispetto delle norme edilizie, arrivando addirittura a coinvolgere nella ricostruzione la ditta che aveva contribuito a far crollare l’ospedale dell’Aquila.
3) A disastro avvenuto, il governo ha proposto di azzerare l’esistenza stessa della città dell’Aquila per creare tante piccole new town: proposta rinviata al mittente dalla reazione pronta e unanime della popolazione. Ha quindi dato pieni poteri di gestire l'emergenza alla Protezione Civile, che ha militarizzato la vita nei campi: questi sono chiusi e presidiati, offrono servizi scandalosamente insufficienti (mancano adeguati servizi igienici, ricompaiono malattie come la tubercolosi, nelle tende o si gela o si scoppia di caldo); in essi la popolazione è sottoposta a tutta una serie di restrizioni, controlli e vessazioni: dal coprifuoco ai segni di riconoscimento, dalla limitazione delle visite all'impossibilità di connettersi a internet, al divieto di volantinaggio. Ma a cosa servono tutte queste misure, apparentemente inutili per affrontare il dopo terremoto? Servono, servono eccome… A far capire alla popolazione terremotata che non può e non deve avere voce in capitolo sul come deve avvenire la ricostruzione. Che deve subire passivamente le decisioni governative, incluse le truffe come la promessa di esenzione dalle tasse, fatta prima delle elezioni e ritirata il giorno dopo. Le decisioni del governo andranno a colpire ancora più a fondo le condizioni di lavoro e di vita della popolazione aquilana. Basti pensare che Berlusconi ha già inserito nel decreto legge post-terremoto la richiesta, avanzata dalla Confindustria, di creare all’Aquila una zona franca urbana. Una zona cioè in cui vige una sorta di diritto speciale: ossia profitti e detassazione speciali per gli imprenditori, salari “specialmente” bassi per i lavoratori… Queste sono le nuove condizioni su cui il governo vuole ricostruire e che la popolazione lavoratrice terremotata dovrebbe subire in silenzio.
4) Il governo ha promesso solennemente che non ci sarebbe stata la mano della “malavita” nella ricostruzione. Risultato: nel primo cantiere per ricostruire l’Aquila sono state impiegate delle ditte legate a organizzazioni mafiose, come quella di Ciancimino. Il resto seguirà.
La tragedia abruzzese è stata provocata da quella fitta rete di interessi che lega tra loro finanzieri, banchieri (i mutui immobiliari: che affare!), grandi industriali, amministratori nazionali e locali, notai, ordini professionali, speculatori dell'edilizia, ditte d’appalto. Una rete pronta a sfruttare il terremoto per accumulare denaro con ancora più avidità e cinismo. Una rete che ha il suo massimo propagandista, il suo rappresentante e il suo protettore in Berlusconi&C..
E’ questo il modo in cui il governo sta “vicino” ai poveri e agli sfruttati, e non solo in Abruzzo!
Allo stesso modo i massimi responsabili del disastro economico attuale, i capitalisti e gli Stati occidentali, i gangster mondiali del G8, si riuniscono qui all’Aquila per trovare una soluzione “comune” alla crisi. La loro via d’uscita sarà “vicina” alla “gente comune” così come lo è quella di Berlusconi, nell’unico modo in cui lo sa essere: con i licenziamenti di massa, la cassa integrazione, la richiesta di nuovi sacrifici per sostenere la competitività delle imprese sul mercato mondiale, l'abbattimento della spesa sociale, il rafforzamento dell'intervento militare per piegare la resistenza dei popoli del Sud del mondo...
Questo è il modo in cui Berlusconi e i suoi degni compari affrontano la crisi, affrontano le crisi. Non possiamo continuare a subire e metterci nelle loro mani! Questo lo stanno comprendendo bene le popolazioni colpite dal terremoto, che da subito hanno reagito formando numerosi comitati di “autodifesa” contro il modello di “ricostruzione” imposto dal governo. Allo stesso modo bisogna reagire con la lotta organizzata contro l'uragano sociale che si prepara: le crisi locali così come quella internazionale vengono affrontate dai “grandi” (i grandi sfruttatori) della terra con gli stessi metodi e gli stessi scopi. Per sconfiggerli è necessario superare la frammentazione, l’isolamento, il localismo, che portano alla sconfitta, e sviluppare un movimento veramente unitario. E’ proprio la convergenza e il rafforzamento delle lotte contro il comune nemico – il sistema sociale capitalistico e i governi che lo rappresentano – che Berlusconi vuole impedire in ogni modo. Per questo ha proceduto con gli arresti intimidatori dei giorni scorsi: per scoraggiare le lotte e impedire ogni passo verso l'unificazione delle lotte.
Contro la militarizzazione del territorio, per una ricostruzione rapida e sicura, che garantisca alle popolazioni colpite dal terremoto il diritto alla casa, al lavoro, all'istruzione!
Contro il governo Berlusconi e la sua politica criminale che prepara nuove tragedie!
Contro il G8 e i suoi piani di uscita dalla crisi basati sulla torchiatura dei lavoratori del Nord e del Sud del mondo!
10 luglio 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA