27 gennaio 2009
Pacifisti israeliani si rifiutano di arruolarsi per combattere a Gaza
14 gennaio 2009
dannyfour
Ieri, 07:26 p.
Qui sotto il testo del video diffuso da Israel Social TV che riprende una
manifestazione contro la guerra avvenuta pochi giorni fa in
Israele.Nel 2002 mi rifiutai di essere richiamata alle armi.?Non volevo
partecipare a nessun ruolo d'appoggio, perché rifiuto di aiutare l'occupazione
in qualunque modo. Non penso ci sia un modo di prestare servizio in un esercito
il cui unico scopo e occupare un'altra nazione, nemmeno in presunti ruoli
sociali destinati alle donne. Ho voluto unirmi ai nuovi obiettori di coscienza
che rifiutano di combattere a Gaza. Penso che il potere dei refusenik [obiettori
di coscienza] sia enorme: noi dobbiamo dire che non accettiamo di commettere
questi crimini, non ci metteremo il nostro nome. Non commetteremo crimini di
guerra, non bombarderemo bambini, non cacceremo la gente dalle loro case. (Noa
Kaufman, studentessa dell'Università di Tel Aviv)
Sabato scorso ho ricevuto il richiamo alle armi per presentarmi il mattino
seguente a prestare servizio. Ho rifiutato. Sono andato là e ho detto al mio
comandante che rifiuto. di combattere. L'esercito adesso deve decidere cosa fare
con me. Non posso allontanarmi e in qualunque momento possono processarmi. Ho
già preparato la borsa a casa, con libri e tutto ciò di cui si ha bisogno in
prigione. (Noam Livne, ufficiale di riserva, membro di Courage to Refuse;
imprigionato nel 2001 per essersi rifiutato di prestare servizio nei territori
occupati) Questa settimana ho parlato col mio comandate di brigata, ha
telefonato per dire che non c'è ancora nessun avviso ma che voleva verificare la
mia disponibilità. Gli ho risposto che se vengo richiamato probabilmente
rifiuterò. (Eric Diamant, soldato di riserva, membro di Courage to Refuse)
Partecipo a questa protesta per incoraggiare più soldati e coscritti a rifiutare
la chiamata alle armi. Sono qui per dare coraggio a più madri e padri, affinché
dicano ai loro ragazzi costretti dalla legge a servire nell'esercito, di
prestare attenzione a ciò per cui sono chiamati a combattere. (Racheli Merhav,
dimostrante)
Questa protesta è diversa per la sua composizione sociale, è insolita e un po'
più moderata, e i riservisti che sono qui in compagna degli altri mandano un
segnale a quei soldati che prendono in considerazione la loro linea di condotta
ma sono meno sensibili ai più tradizionali appelli della sinistra. Imploro i
soldati in prima linea a Gaza oggi, e i riservisti lì vicino che stanno
preparandosi ad andarci, di fare ciò che devono fare, specialmente quelli che
sentono di essere in torto, quelli che sentono di stare commettendo un errore,
quelli che sentono che la loro ubbidienza, fedeltà e volontà di fare il proprio
dovere sono state manipolate. Io chiedo loro di rifiutarsi. Dite no.Ciò ha un
prezzo, non da poco, specialmente un prezzo personale, ma questa è la cosa
giusta da fare. (David Zonsheine, ufficiale di riserva, membro di Courage to
Refuse) Penso che il lavaggio del cervello in questo Paese, che comincia alla
scuola materna, funzioni e si metta alla prova specialmente in tempo di guerra.
A 18 anni entri nell'esercito insieme a tutti i tuoi amici. Ti dicono che sei un
eroe, ci sono raccolte di fondi per te, hai l'intera nazione dietro… così quelli
che non contestano si arruolano, ma è uno sbaglio e alla fine lo capiscono. Lo
dimostra il numero di riservisti richiamati a combattere che si rifiutano di
partire. (Noa Kaufman, studentessa dell'Università di Tel Aviv).
Ho sentito di sempre più gente che rifiuta di prendere le armi, si trovano a
vari livelli, certi attendono l'addestramento, certi pensano ancora a cosa fare.
Ho fatto delle telefonate al riguardo e se questa guerra continua sono certo che
ci saranno più obiettori. (Noam Livne,ufficiale di riserva, membro di Courage to
Refuse)
Coraggio per combattere, sì, coraggio per difendersi, sì, ma coraggio di
rifiutare? Questo è tradimento. Non esiste una tal cosa "coraggio di rifiutare".
(civile contrario alla protesta)?- Io credo che esiste. (manifestante)?-
Nell'idealismo, non qui. Qui noi dobbiamo vivere, con l'idealismo tu non vivi.
Se tu non avessi avuto un esercito non saresti in grado di camminare qui
attorno.
Serve tanto coraggio per uscire fuori dalle righe e dire: "Mi dispiace, basta,
questo non lo farò, a questo non voglio partecipare,
questo non verrà fatto in nome mio." (Racheli Merhav, dimostrante)
Sono stato arruolato per quatto anni come ufficiale da combattimento. Sono stato
a Gaza, sono stato in Libano, ho ordinato imboscate, ho avuto il comando di
postazioni, ho combattuto i terroristi, sono stato colpito dai mortai, mi hanno
sparato, e ho fatto tutte quelle cose paurose che fanno i militari e dico questa
cosa qui con tutto il cuore: per rifiutare di combattere ho avuto bisogno di più
coraggio.Perché in tutte quelle cose che ho fatto mentre prestavo servizio ero
attorniato da un gruppo di uomini che faceva la stessa cosa, ero in un
situazione talmente gregale che quelle cose parevano normali. Così dico qui con
tutto il cuore che mi c'è voluto più coraggio per rifiutarmi che per fare tutte
quelle cose che ho fatto sotto le armi.
Invito tutti i soldati, piloti, officiali e chiunque altro prendaparte a questa
guerra a cercare questo coraggio dentro di sé. (Noam
Livne, ufficiale di riserva, membro di Courage to Refuse). Credo che nel nome
della legge, i soldati oggi devono prendere parte a
qualcosa che poi non saranno capaci di sopportare, se ritornano vivi da questa
guerra. (Racheli Merhav, dimostrante)
Il tiro intenzionale e l'attacco contro i civili è illegale e proibito.
L'obiezione non è soltanto morale ma piuttosto un obbligo di legge quando è
conseguenza di ordini illegali (Michael Sfard,avvocato, esperto di diritto
umanitario internazionale)
Ero un pilota di caccia operativo e capitano di Black Hawks [elicottero
d'assalto]. Circa cinque anni fa noi abbiamo scritto La
Lettera del Combattente con la quale ci siamo rifiutati di partecipare ai
crimini di guerra dell'esercito e dell'aviazione nei territori
occupati. La gente mi dice cose come: "Empatia e compassione sono parole da
civili, da lasciare a casa prima di andare in servizio
attivo." E questo spiega come si possa bombardare una scuola, come si possa
bombardare l'università islamica a Gaza. Ad un tratto ho compreso come ogni
genere d'orrore sia potuto accadere nel corso della storia, al nostro popolo e
ad altri popoli. Brave e buone persone si trasformano in criminali di guerra
d'incredibile efferacia. Non è possibile bombardare e uccidere civili in
quantità e aspettarsi che tutto continui come prima, che andremo a raccontare ai
nostri amici e parenti di essere un po' di sinistra e un po' di destra, a
guardare Erets Nehederet [un varietà televisivo] e a mettere nostra figlia a
dormire. Non potrà davvero andare avanti per sempre tutto ciò.(Joanthan Shapira,
pilota della riserva, Capitano di Black Hawk, obiettore)
In proporzione parlare di 600 morti a Gaza è come dire 3000 morti in Israele. Se
ci fossero stati 3000 morti in Israele e decine di
migliaia di feriti cosa sarebbe accaduto alla gente qui? Quale tipo di odio
avrebbe seminato? Quale tipo di reazione avrebbe fatto scattare? Razionalmente,
politicamente, in qualunque modo lo si guardi, ciò che questi bombardamenti
fanno è preparare anni e anni di lotte, di sangue, di sofferenza e alla fine
ognuno di questi razzi tornerà a cadere su Sderot e altre città del sud, perché
è impossibile basare la sicurezza di Sderot sulla sofferenza di Gaza. (Noam
Livne, ufficiale di riserva, membro di Courage to Refuse). Nella società il vero
coraggio e quello di fare obiezione, questo coraggio nasce da una condizione
molto difficile, dove tutti dicono una cosa e tu ne fai un'altra, perché tu solo
ci credi. Questo è il vero coraggio. E a tutti quelli che pensano che non c'è
bisogno di coraggio per rifiutarsi di combattere, suggerisco semplicemente di
provarci e vedere cosa succede. (David Zonsheine, ufficiale di riserva, membro
di Courage to Refuse)-
fonte trad.italiano:?http://22passi.blogspot.com
-
http://www.webmov.org/wpress/2009/01/14/pacifisti-israeliani-si-rifiutano-di-arruolarsi-per-combattere-a-gaza/
27 gennaio 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA