Pubblichiamo un intervento di Dante De Angelis sulla sicurezza dei treni apparso anche su "Il manifesto" del 15 agosto.
Così Trenitalia attacca la sicurezza
È passato giusto un anno dal mio licenziamento, avvenuto a ferragosto dell'anno scorso per aver reso noto all'opinione pubblica alcuni incidenti ai treni. Oggi, sgomento e indignato per i morti di Viareggio e gli altri incidenti e infortuni avvenuti in questi mesi, mentre aspetto con relativa serenità il pronunciamento del giudice del Lavoro, che avverrà il 26 ottobre prossimo, sento il dovere di rendere pubblico il violento attacco che stanno subendo altri miei compagni di lavoro che si occupano di sicurezza all'interno di Trenitalia.
L'azienda sembra
aver messo in atto una vera e propria strategia di intimidazione nei confronti
di molti dei più attivi Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza mediante
diffide, sanzioni e minacce di licenziamento; efficace al punto da sembrare
progettata a tavolino da specialisti della materia. Tanto che alcuni di loro,
per questo, hanno lasciato l'attività.
L'ultimo episodio, gravissimo, il 6 agosto scorso, nei confronti di Filippo
Cufari, di Livorno, macchinista anche lui, e curatore del prezioso sito,
www.macchinistisicuri.info, «reo», secondo i dirigenti di Trenitalia Francesco
Cioffi e Rosita Meli, di aver evidenziato la riduzione di sicurezza conseguente
all'utilizzo del «macchinista solo» e denunciato pressioni e minacce subite dai
singoli lavoratori.
Roberto Santi, Rls, macchinista di Bologna, è stato indotto alle dimissioni dopo
aver subito una serie di attacchi personali: è stato distolto senza ragione,
dopo 25 anni dalla guida degli Etr, è stato prima diffidato con minaccia di
azioni legali dal capo del personale, Gervasio Galiena, per una lettera ad
alcuni parlamentari sui treni guidati da soli apprendisti e poi punito con una
pesante sanzione disciplinare.
A Firenze Trenitalia non vuole riconoscere il capotreno, David Leoni, come Rls
subentrante alla collega dimessasi già da quasi un anno. L'ostracismo aziendale
contro di lui si è spinto fino a minacciarlo per una segnalazione all'Agenzia
nazionale per la sicurezza e a richiedere alla sua Rsu addirittura di nominare
un altro lavoratore non eletto, quasi che volesse scegliere essa stessa il nuovo
Rls. Anche David l'8 aprile scorso ha ricevuto la ormai classica «diffida» che
prelude a più pesanti misure disciplinari.
A Napoli il problema è stato risolto in anticipo dal Rls, che il 27 febbraio
2009 si è dimesso spontaneamente. A Milano il rappresentante per la sicurezza e
macchinista Alessandro Pellegatta ha subito una pesante sanzione disciplinare
per la vertenza contro il macchinista unico; l'azienda si è accanita, per
contrastare la sua difesa, trascinandolo in Tribunale a Roma, con gli ulteriori
oneri e i disagi conseguenti.
A Sulmona il macchinista Ruggero D'Acchille ha faticato per essere riconosciuto
quale Rls, e l'azienda gli ha comminato, per una sorta di benvenuto, una
sanzione disciplinare di 10 giorni di sospensione, il massimo prima del
licenziamento. Credo sia profondamente ingiusto e «pericoloso» consentire a una
azienda di attuare, l'annientamento dei delegati alla sicurezza e
l'intimidazione nei confronti di tutti gli altri lavoratori. Solo il ruolo
attivo dei ferrovieri può garantire treni più sicuri.
Gli Rls non possono e non vogliono essere né eroi né martiri, ma
cittadini-lavoratori che per impegno e passione civile si dedicano al
miglioramento delle condizioni di lavoro e al rispetto delle norme per tutelare
l'integrità fisica e morale di ferrovieri, viaggiatori e cittadini. Ma solo a
condizione che questo ruolo sia riconosciuto, supportato e tutelato dalle
istituzioni. Se deve essere l'azienda a «cancellarci» e ridurci al silenzio con
l'umiliazione e l'ansia di ritorsioni e licenziamenti, forse sarebbe meno
cruento e più onesto farlo per legge con un emendamento che abroghi la figura
del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ferrovie.
Dante De Angelis
Il nostro volantino sulla strage di Viareggio
29 agosto 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA