Dal Che Fare n.68 supplemento dicembre 2007
Il numero potrebbe trasformarsi in forza
Non è un caso che l'aggressione ai romeni sia avvenuta pochissimi giorni dopo che l'ultimo rapporto della Caritas ha reso noto che quella romena è diventata, e di gran lunga, la nazionalità più presente in Italia, che i rumeni sono una componente fondamentale della forza lavoro impiegata nell'industria, nei servizi e nell'agricoltura italiani.
Al 31 dicembre risultavano "regolarmente" presenti in Italia 556mila rumeni (15,1% di tutti gli immigrati "regolari"), di cui il 53,4% costituito da donne. Il tasso di attività dei rumeni in Italia ufficiale (cioè escludendo i lavoratori a nero) è pari al 70,3%. Quello ufficiale degli italiani è del 61%...
I rumeni sono ai primi posti tra gli immigrati come occupati sia nell’industria, sia nei servizi e sia nell’agricoltura. [È possibile trovare quanti sono i lavoratori nell’industria, nel sindacato, ecc.?] I lavoratori con contratto regolarmente registrato erano 340mila nel 2006 (il 16% circa dei lavoratori immigrati). La loro paga media lorda, quale risulta dai registri dell’Inps, era nel 2004 in media di 6800 euro l’anno per le donne e 12500 euro per gli uomini.
Ben 10.600 di essi sono impiegati in agricoltura e secondo altre stime sono secondi rispetto ai marocchini. Nella sola provincia di Roma (dove si concentra il 12% dei rumeni in Italia) i lavoratori edili rumeni ufficiali alla fine del 2006 erano 17.475 (un numero tre volte superiore a quello di cinque anni fa). La Fillea Cgil di Roma e del Lazio stima che almeno altri 20mila rumeni sono occupati in nero. La loro paga è di 4-5 ore all’ora.
Il 17% delle colf e/o "badanti" è rumeno (seconde solo alle Ucraine con il 19%). Si oscilla tra le 39 e le 59 ore di lavoro settimanale. Circa il 57% di queste donne lavora in nero (circa 20-25.000 unità).
Non sia mai che il "numero" arrivi a trasformarsi , per effetto dell'auto-organizzazione, in elementi di forza per resistere allo strapotere dei padroni italiani!
Dal Che Fare n.68 supplemento dicembre 2007
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA