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Supplemento a Che fare n.68, novembre - dicembre 2007

Autodifesa

Alcui compagni immigrati ci hanno chiesto: è opportuno o no pensare anche alla nostra autodifesa dalle aggressioni fisiche, già numerose e destinate a diventare sempre più frequenti? Certamente si! Per tutelare al propria integrità fisica, e più in generale, per affermare le proprie esigenze e la propria dignità non si può contare sui codici giuridici e sull'imparzialità delle forze dell'ordine.

L'audodifisa organizzata, il non lasciare che le aggressioni anti-immigrati siano a costo zero sono, dall'altra parte, condizioni fondamentali anche per impedire che i giovani proletari italiani si lascino coinvolgere nei pogrom contro i loro fratelli di classe immigrati e per risvegliare i lavoratori italiani alla lotta comune contro il razzismo.

Capiamo, considerata l'attuale sproporzione nei rapporti di forza, che tanti lavoratori immigrati siano tentati a chiudersi nelle case (quando le hanno) o a non mandare i propri figli a scuola nei momenti di maggiore tensione. Ma questo non fa che ringalluzzire chi tira i fili del razzismo di stato e, sopratutto, impedisce ai giovani proletari italiani di rendersi conto chi è il loro vero nemico e chi è il loro vero alleato. L'appello ai lavoratori italiani  per rispondere insieme ad un nemico che è comune, a cui chiamiamo i lavoratori immigrati, non va disgiunto dalla dimostrazione della propria inflessibile volontà collettiva di vender cara la pelle.

Si dunque, all'organizzazione e alla vigilanza per la difesa della propria integrità fisica, come parte della politica per l'organizzazione unitaria di classe dei lavoratori immigrati e italiani!

Supplemento a Che fare n.68, novembre - dicembre 2007

    ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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