Il lungo "ragionamento" svolto in precedenza non è stato fatto per fuggire dalle urgenze dell’oggi, ma proprio per mettere a fuoco le direttive d’azione politica per un movimento che voglia davvero affrontare il capitale mondializzato e le sue istituzioni.
Tale azione non può limitarsi alla contestazione dei vertici in cui i briganti della Terra delineano i binari della loro politica di rapina. Queste importanti iniziative di mobilitazione vanno accompagnate, fatte vivere e alimentate dalla lotta contro l’applicazione di quella stessa politica nella vita quotidiana, quando i progetti dei gangsters della Terra si traducono nel sudore e nel sangue dell’umanità lavoratrice e sofferente. Nel saccheggio dell’ambiente. Nelle politiche d’austerità e nelle speculazioni borsistiche ai danni dei popoli del Sud e dell’Est del mondo, dall’Argentina alla Turchia alla Corea. Nelle aggressioni militari e diplomatiche targate Nato-Onu contro quei popoli che (come gli jugoslavi, gli iracheni e i palestinesi) non accettano di inginocchiarsi all’ordine mondiale del profitto. Nell’espropriazione delle ultime comunità selvagge o di quelle contadine nei continenti di colore. E, insieme, nell’espropriazione del tempo di vita compiuto dal capitale vampiro contro i lavoratori di tutto il mondo. Nella schiavitù moderna a cui sono incatenate le masse femminili del mondo intero.
Su queste trincee, che non inventiamo noi comunisti ma che ci sono imposte dal mostro capitalista, lavoriamo a unificare in un solo esercito mondiale la lotta dei settori proletari e oppressi già mobilitati, e a far scendere in campo le masse lavoratrici e oppresse ancora in silenzio benché anch’esse umiliate e offese come non mai, il vero soggetto che può, con la sua auto-attività, cambiare il corso della storia.
Non è un impegno facile per il quale siano sufficienti appelli e invocazioni, lo sappiamo. Soprattutto per "svegliare" dal torpore il proletariato europeo, addormentato da decenni di politica riformista, c’è bisogno che una solida avanguardia politica dedichi le sue energie a una battaglia a tutto campo contro l’illusione di poter difendere le proprie condizioni ricercando un patto col capitalismo. Un patto che porta inevitabilmente ad appoggiare i propri stati, i propri governi (diretti dai Bush e dai Berlusconi o dai Jospin e dagli Schroeder), le proprie fameliche borghesie (nazionali o europee) nell’aggressione finanziaria, politica e militare ai popoli oppressi di tutto il mondo. Battaglia difficile ma indispensabile per poter erigere oggi un vero argine difensivo contro gli attacchi del capitale globalizzato; e rilanciare, domani, l’offensiva contro il capitalismo nella prospettiva di liberazione dell’intero universo degli sfruttati.
Per condurre questa battaglia, per dare ad essa slancio e ossigeno, organizziamoci per ritrovare le nostre vere radici, per riconquistare l’arma essenziale del marxismo rivoluzionario e dell’organizzazione comunista.