Internazionalismo

Timidi segnali, ma segnali…

"L'assemblea dei lavoratori e dei delegati del C. d. F. Italsider di Taranto... esprime la più ampia solidarietà militante con il popolo nero del Sud-Africa che si batte da oltre un secolo contro una minoranza bianca, di origine coloniale, che si ostina a conservare tutto il potere politico ed economico attraverso un regime di terrore... denuncia la politica di collaborazione economica che l'Italsider di Taranto porta avanti con il governo Botha attraverso l'acquisto di minerale di ferro-manganese e si impegna ad adottare tutte le forme di boicottaggio affinché questo minerale non venga più utilizzato. Invita... la direzione aziendale a scindere il contratto economico che la lega da vari anni al governo razzista e ad acquistare tale prodotto dai paesi africani confinanti che si battono contro il regime dittatoriale. Infine l'assemblea decide di lanciare in fabbrica una grande campagna di sottoscrizione da devolvere al popolo nero sudafricano" (Da una mozione approvata all'unanimità - il 17 dicembre '86 - dall'assemblea dei lavoratori dell'Italsider di Taranto).

"II popolo palestinese da mesi assediato nei campi profughi del Libano... con grande sacrificio e orgoglio sta cercando di mantenere la propria cultura e identità per riaffermare il diritto... al proprio stato... Prima gli eccidi di massa perpetrati da Israele, successivamente le persecuzioni delle forze militari di varia tendenza presenti in Libano, ora il pericolo di risolvere il problema con l'eliminazione di quel popolo... Non possiamo più restare spettatori... L'assemblea dei lavoratori Contraves chiede alla CGIL-CISL-UIL che si facciano promotori presso l'ONU, gli Stati e le loro forze democratiche, il nostro Governo e Parlamento di una iniziativa per l'invio di aiuti.... per la costruzione di uno Stato palestinese autonomo e sovrano... Inoltre l'assemblea dei lavoratori chiede al C.d.F. di costituirsi in comitato permanente in difesa del popolo palestinese, che intraprenda iniziative politiche con i loro rappresentanti, che avvii un programma culturale e di informazione che ponga ognuno di fronte alle proprie responsabilità" (Da un appello di solidarietà dei lavoratori della Contraves di Roma verso il popolo palestinese, del 10 febbraio '87, approvato a maggioranza, con 2 contrari e 3 astenuti).

Il significalo di queste prese di posizione dalle fabbriche non sta, è evidente, nella "correttezza" delle analisi e delle prospettive enunciate, che in buona misura ricalcano quelle del PCI. Sta nella "concretezza" ossia nel fatto, tutt'altro che scontato, di passare dalle parole ai fatti, di mettere in pratica prime forme effettive di solidarietà internazionalista. Non meno importante è il senso "disfattista" di mozioni come quella Italsider che vanno, in certa misura, contro gli stessi interessi immediati dei lavoratori che la firmano. La Contraves, poi, è una fabbrica di armi... che alza la voce in direzione oggettivamente antimperialista. Il cammino da fare è davvero lungo, anche solo per mantenere una coerenza con queste stesse prime prese di posizione, per non parlare di tutto il resto. Ma...