Da qualche anno si stanno moltiplicando - nei paesi europei - provvedimenti che hanno lo scopo di "porre un argine all'immigrazione selvaggia dai paesi del terzo mondo". Alla fine di settembre, i ministri di polizia della CEE, riuniti a Londra, hanno formulato in questo modo l'obiettivo da perseguire: "rendere praticamente invalicabili" (c.n.) i confini esterni della Comunità, specialmente quelli italiani" (Corriere della Sera, 20 ottobre 1986). 17 milioni di proletari immigrati sono troppi per i governi di una CEE che comincia a contare a decine di milioni i "propri" disoccupati, e sono un crescente pericolo politico, perché possono essere (e già iniziano ad essere) il veicolo materiale attraverso il quale l'odio, la rivolta, la guerra antimperialista ("il terrorismo") arrivano nel cuore della metropoli imperialista europea. Per cui: blindare l'Europa, blindare l'Italia.
Il 18 dicembre scorso la Camera ha approvato una legge che sembra andare in direzione almeno parzialmente diversa. Così ritiene Il Manifesto. E vero? La legge n. 1820: (seguiamo l'illustrazione del Il Manifesto).E vero?
A cosa va incontro, quindi, il lavoratore straniero che si auto-denuncia? Di sicuro ad una "schedatura", che per ora è al Ministero del Lavoro, ma poi si vedrà... Forse ad una rottura coi suo datore di lavoro, che non ha alcun interesse ad una eventuale "regolarizzazione" e con altrettanta probabilità a delle conseguenze sul piano giudiziario per avere violato le leggi sull'ingresso, ecc. ecc. Se non si auto-denuncia, appena viene beccato: art. 15, è "immediatamente rimpatriato". Una bella alternativa, non c'è che dire.
La nuova legge, quindi, serve a censire i lavoratori immigrati, a tenere sotto più stretto controllo e - come peraltro dichiara - ad impedire l'arrivo di nuovi immigrati. Non escludiamo affatto che un numero ristretto di lavoratori immigrati, che già oggi gode di relativa garanzia (artisti, tecnici, responsabili di associazioni filo-governative, ecc.) possa averne beneficio. Il d.c. Foschi, che ha presieduto al varo della legge, ha strizzato l'occhio alle "molte persone spesso colte ed istruite" che ci sono tra gli immigrati. Cerchiamo di trattarle un po' meglio, sembra dire, domani potranno esserci utili per stabilire contatti con altre "culture", leggi: mercati, materie prime, territori, forza-lavoro da sfruttare, ecc. ecc.
La condizione della stragrande massa dei lavoratori immigrati è destinata a peggiorare. Per contrastare questo peggioramento ci vorrà solo e soltanto la lotta congiunta tra i proletari italiani e i nostri compagni di classe immigrati. La borghesia ed il governo italiano, che si sono ingrassati e si ingrassano sulla pelle dei proletari immigrati, non regaleranno nulla, eccetto qualche bella parola, la domenica, quando nelle questure mancano i poliziotti per redigere i fogli di via coi ciclostile.