Che fare n.79 dicembre 2013 - aprile 2014
Gli Usa, la Cina e il mercato del petrolio
Nel 2013 la Cina ha superato gli Usa come primo importatore mondiale di petrolio. Gli Stati Uniti hanno importato 6,0 milioni di barili al giorno, la Cina 6,3 (da BBC-News del 10 ottobre 2013 "China overtakes Us as the biggest importer of oil"). Il petrolio importato dagli Usa rappresenta il 30% di quello usato negli States (18,6 milioni di barili al giorno). Il petrolio importato dalla Cina rappresenta il 60% di quello usato (10,6 milioni di barili al giorno). Gli Usa importano il 35% del loro petrolio dal Nafta (Canada e Messico), il 20% dall’America Latina (Venezuela, Brasile, Colombia, Ecuador), il 20% dall’Africa (Nigeria, Angola, Algeria), il 10% dalla penisola arabica. La Cina importa il 20% del petrolio dall’Arabia Saudita, il 10% dall’Iran, il 12% dall’Angola, il 5-10% dal Sudan. Nel 2010 gli Usa importavano 9,6 milioni di barili di petrolio al giorno (il 55% della quantità consumata pari a 18,6 milioni di barili al giorno), la Cina 4,8 milioni di barili al giorno (il 55% della quantità consumata). La diminuzione in soli due anni del 40% della quantità di petrolio importato dagli Usa (soprattutto dall’Africa e dal Medioriente) a fronte di un consumo rimasto pressoché invariato è dovuto all’aumento della produzione di petrolio negli stessi Stati Uniti (v. grafico) con la diffusione della tecnica fracking. Alla fine del 2013 gli Usa hanno (almeno) raggiunto il livello produttivo dell’Arabia Saudita e della Russia, i massimi produttori del petrolio. Questo trend non mette certo di buon umore la monarchia saudita...
Che fare n.79 dicembre 2013 - aprile 2014
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