Che fare n.78 maggio - ottobre 2013
R. B. Reich: la "mente divisa" dei lavoratori-risparmiatori-azionisti
Le conseguenze del supercapitalismo si fanno sentire ben al di là dei confini degli Stati Uniti. Qualche anno fa, quando la Alcatel, un’azienda di proprietà a maggioranza francese, annunciò che avrebbe fatturato meno di quanto previsto, il prezzo delle sue azioni crollò. Tornò a crescere qualche mese più tardi, quando l’azienda prese la decisione molto poco francese di tagliare 12.000 posti di lavoro e mettere in crisi varie comunità. Il presidente francese Chirac spiegò poi nel suo discorso in occasione dell’anniversario della presa della Bastiglia le cause della crisi: "I pensionati californiani hanno improvvisamente deciso di vendere le loro azioni della Alcatel", affermò stizzito, riferendosi all’enorme fondo pensione dei dipendenti pubblici californiani.
I dipendenti pubblici della California – decine di migliaia di anime amanti del muesli che probabilmente non si vedono come dei difensori fanatici del libero mercato – investono i loro risparmi in un enorme fondo pensione chiamato CalPERS, che è instancabilmente impegnato a tagliare i ponti tra le aziende e i loro dipendenti e le loro comunità di riferimento in giro per il mondo.
Come tutti gli amministratori di tali fondi, i dirigenti della CalPERS sanno bene che il loro lavoro è quello di massimizzare il valore di portafoglio dei clienti. La CalPERS aveva investito nella Alcatel perché prometteva bene, purché l’azienda avesse tagliato i costi, come sembrava probabile che avrebbe fatto.
Ma quando i dirigenti della Alcatel si mostrarono troppo lenti nel tagliare gli stipendi, la CalPERS fece pressione sull’azienda minacciando di vendere le sue azioni. La CalPERS non ce l’aveva coi francesi. Qualche anno prima si era lamentata che un’azienda di sevizi pubblici tedesca, la RWE, permetteva alle città in cui operava un eccessivo controllo sul suo consiglio d’amministrazione, danneggiando il valore delle azioni dell’azienda. La RWE argomentò che quell’accordo rappresentava un elemento centrale del rapporto di fiducia tra l’azienda e i suoi clienti. La CalPERS minacciò di mollare le sue azioni della RWE, finché infine l’azienda non si liberò del suo sistema di rappresentanza locale. In questo modo, i simpatici dipendenti pubblici della California stanno impietosamente diffondendo il supercapitalismo nella "vecchia I dipendenti pubblici della città di New York, per canto loro, stanno portando il supercapitalismo in Indonesia con mezzi più controversi.
Nel gennaio del 2006, possedevano circa 37 milioni di dollari dell’enorme miniera d’oro a cielo aperto della Freemont Mining Company, a Papua, che ha riversato miliardi di tonnellate di rifiuti tossici in quello che era un fiume incontaminato, cruciale per la catena alimentare locale. Nonostante le sofferenze della popolazione locale, l’azienda ha sempre sostenuto che i suoi metodi di smaltimento erano approvati dalle autorità provinciali, forse grazie ai quasi 20 milioni di dollari che la Freemont ha versato sui conti bancari di numerosi ufficiali dell’esercito e della polizia indonesiani tra il 1998 e il 2004, come ha riportato il New York Times. Col prezzo dell’oro più alto da venticinque anni a questa parte, però, a più di 550 dollari l’oncia, gli amministratori del fondo pensione di New York non avevano alcuna fretta di vendere le azioni della Freemont. L’unico loro dubbio, stando al sovrintendente della città William C. Thompson Jr, era che la Freemont potesse avere violato il Foreign Corrupt Practices Act ( Legge sulle pratiche corrotte all’estero), il che avrebbe messo a rischio il valore delle azioni. (...) Spingiamo verso il basso i salari e i benefici anche tutte le volte che spostiamo i nostri risparmi da un fondo all’altro per ottenere un maggior margine di guadagno. Tra coloro che spingono le aziende a tagliare radicalmente i costi vi sono i manager di grandi istituzioni caritatevoli, fondi pensione per professori universitari e fondi pensione del sindacato. La concorrenza per avere il denaro che investono per conto dei loro beneficiari agisce come una sorta di volano per tutto il resto. E chi fa pressione su di loro per ottenere ritorni maggiori? Io, e probabilmente anche voi.
Se il gestore di portafoglio che si occupa del mio fondo pensione da professore non ottiene i guadagni più alti possibili sui miei risparmi, cambierò fondo. E oggi posso farlo più facilmente che mai: tutto quello che devo fare è cliccare su un fondo che offra ritorni più alti. Lo sanno bene gli amministratori dei fondi e si comportano di conseguenza. Indirettamente, quindi, anche io sto spingendo gli amministratori delegati a spremere i salari e i benefici dei loro dipendenti. Magari li sto anche spingendo a demolire i sindacati.
Da R. B. Reich, Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale e i rischi per la democrazia
, Fazi Editore, Roma, 2008Che fare n.78 maggio - ottobre 2013
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