Che fare n.75 Dicembre 2011 - Marzo 2012
Le manovre finanziarie estive del governo Berlusconi-Bossi
Durante l’estate il governo Berlusconi-Bossi ha varato una sequenza di provvedimenti finanziari. L’esecutivo era "agonizzante" ma non ha risparmiato, come vedremo nella scheda, altre pesanti bordate contro i lavoratori, che il governo Monti, come suo primo atto, ha pienamente recepito.
La manovra del luglio 2011
La manovra di luglio, pari a un importo di 80 miliardi di euro, prevede: - tagli agli enti locali (regioni, province e comuni), il che significa meno soldi per trasporti locali, asili nido, mense comunali, servizi sociali; - innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle lavoratrici del privato; - aumento dei requisiti per la pensione di anzianità e per la pensione di vecchiaia; - aumento generale delle tasse per effetto del federalismo fiscale, che concede agli enti locali la possibilità di varare nuove tasse o di aumentarle a propria discrezione; - blocco degli aumenti salariali per gli impiegati pubblici e proroga di un anno del già previsto blocco del turnover (per 5 lavoratori che se ne vanno ne verrà assunto uno); - mobilità obbligatoria dei dipendenti statali.
Le istituzioni finanziarie europee dichiarano che la manovra è un buon inizio, ma che bisogna fare anche le riforme strutturali: proseguire con le liberalizzazioni e privatizzazioni dei servizi pubblici, rivedere il sistema pensionistico accelerando i tempi della (contro)-riforma Dini e, soprattutto, (contro-)riformare il mercato del lavoro, puntare a rimuovere definitivamente gli argini di difesa collettiva ancora esistenti, tra i quali vi sono le rigidità in tema di licenziamento e il contratto collettivo di lavoro. A questo proposito la Bce, nella sua lettera del 5 agosto, esprime apprezzamento per l’accordo del 28 giugno fra governo, Confindustria e sindacati.
La manovra finanziaria dell’agosto 2011
Il 13 agosto viene approvata per decreto legge una nuova finanziaria: altri 15 miliardi di euro. La manovra contiene il famigerato articolo 8 e l’anticipo al 2016 per le donne impiegate nel privato dell’avvio del percorso di innalzamento dell’età pensionabile fino a 65 anni.
Che fare n.75 Dicembre 2011 - Marzo 2012
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