Dal Dossier del Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
La grande crisi del capitalismo
La grande sfida per il proletariato
Non è solo una profonda crisi finanziaria. Né è solo una nuova, grande recessione. È la fine del "modello di sviluppo" neo-liberista degli ultimi trenta anni. E, insieme, la fine dell’ordine economico, politico, militare unilaterale a stelle e strisce.
Inizia una fase di disordine globale, di lotte a coltello tra capitalisti. Che vedrà una crescita impressionante dei conflitti bellici, per ridefinire i rapporti di forza sul mercato mondiale.
Inizia, sia nel Nord che nel Sud del mondo, un lungo periodo di asprissimi scontri tra capitale e lavoro. Quali che siano i dosaggi delle misure anti-crisi all’immediato e i loro effetti a breve, è alle porte un’aggressione di inaudita violenza alle condizioni di lavoro e di esistenza del proletariato. Lo stesso Obama, capo di quella che rimane la più ricca e potente nazione del mondo, ha parlato di "sacrifici durissimi".
Questa aggressione farà un ricorso massiccio ai mezzi repressivi, ma si servirà anche di ogni accorgimento per approfondire le divisioni esistenti tra i lavoratori e per scagliarli gli uni contro gli altri in una rovinosa concorrenza al ribasso e in una catena di guerre fratricide.
Per i lavoratori di tutto il mondo la sfida è enorme. E non può essere elusa. Se non vorranno farsi stritolare dalle ruote dentate del capitale, i proletari sono costretti a rispondergli colpo su colpo. Con la lotta e il rilancio dell’autonomia, dell’organizzazione, dell’unità di classe.
Ancor più grande, se possibile, è la sfida per i lavoratori di avanguardia. Chiamati al massimo sforzo teorico, politico e organizzativo per rimettere in campo, con forza, la prospettiva della rivoluzione sociale, la prospettiva del comunismo. Che è la sola alternativa possibile a questo immane disastro annunciato, prodotto dal sistema capitalistico.
Dal Dossier del Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA