Dal Dossier del Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
Composizione del capitale
È una terminologia introdotta da Marx (vedi il cap. XXIII del Libro I e il cap. 8 del Libro III de Il capitale), e si riferisce a due aspetti del "contenuto" del capitale, l’uno riferito alla materia, l’altro al valore.
La composizione tecnica del capitale, che si riferisce al lato "materiale" del rapporto, è determinata ed espressa dalla proporzione tra la massa dei mezzi di produzione usati nel processo produttivo (capitale costante) e la quantità di lavoro vivo necessaria per il loro uso (capitale variabile).
La composizione del valore del capitale è determinata ed espressa dal rapporto, dalla proporzione tra il valore dei mezzi di produzione (capitale costante) e il valore della forza-lavoro, la somma totale dei salari (capitale variabile).
La composizione organica del capitale esprime il nesso reciproco tra queste due "grandezze". La sua base è costituita dalla composizione tecnica, e dunque essa varia con il variare di questa, ma si modifica anche in relazione alle variazioni di valore (e quindi di prezzo) sia del capitale costante (l’elemento passivo della produzione) che del capitale costante (l’elemento attivo di essa).
Marx mostra come la composizione organica del capitale sia differente nei differenti rami della produzione, e come essa, nel lungo periodo, tenda a modificarsi necessariamente nel senso di un incremento della parte costante del capitale rispetto a quella composta di forza-lavoro viva. Si crea con ciò, necessariamente, una tendenza storica alla caduta del saggio di profitto, contro la quale il capitale reagisce con tutti i mezzi tecnici, economici ed extra-economici a sua disposizione.
Dal Dossier del Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
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