Dal Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
Il progetto di legge Calderoli
Ecco cosa prevede il progetto di legge sul federalismo fiscale del governo.
1) Alcune funzioni quali la sanità, l’istruzione, il trasporto pubblico sono trasferite alle regioni. Altre funzioni come la fornitura di gas e elettricità, il ciclo dei rifiuti, il trasporto locale e le mense scolastiche sono trasferite ai comuni, alle città metropolitane e a "Roma capitale".
2) Per finanziarne lo svolgimento, le regioni e gli enti locali incamerano una quota del prelievo fiscale centrale. Le regioni riscuoteranno le accise, comparteciperanno alla raccolta dell’Irpef e dell’Iva. Per i comuni si fa riferimento alla tassazione degli immobili.
3) Si prevede che, dopo una fase transitoria in cui rimangono correlate alla "spesa storica", le spese delle regioni e degli enti locali saranno stabilite in funzione del "fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli minimi essenziali delle prestazioni" relative alle funzioni assegnate alle regioni e agli enti locali.
4) Le regioni o gli enti locali che non dovessero raggiungere con la leva fiscale autonoma il fabbisogno standard, usufruiranno di un finanziamento centrale prelevato dal fondo centrale di perequazione costituito con una quota delle entrate dell’Iva.
5) A supervisionare il coordinamento dei vari ambiti della finanza pubblica, il fondo perequativo e l’applicazione delle regole stabilite in materia di federalismo fiscale sarà istituita una commissione paritetica dei vari ambiti istituzionali. Nella fase transitoria viene istituita una commissione rappresentativa dei diversi ambiti istituzionali presso il ministero del Tesoro.
6) Le regioni e gli enti locali che intendono aumentare i finanziamenti a propria disposizione per offrire nuovi servizi, curare la qualità di quelli già attivi o realizzare opere pubbliche straordinarie, possono introdurre nuove imposte su terreni non occupati dal prelievo fiscale centrale o variare il peso dei tributi loro assegnati.
7) Le regioni e gli enti locali che non rispetteranno le regole finanziarie stabilite, potranno essere sanzionate, anche con l’imposizione del blocco delle assunzioni, comprese quelle relative alla copertura di posti in pianta organica rimasti scoperti.
8) I profili contrattuali dei lavoratori occupati nello svolgimento delle funzioni assegnate alle regioni e agli enti locali saranno tendenzialmente regolamentati a livello locale.
Dal Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA