Dal Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
Iniziative degli immigrati a Roma, Milano e Parma
Roma
Il 16 ottobre si è svolta a Roma una manifestazione cittadina indetta dal Comitato Immigrati contro le politiche razziste del governo che ha visto la combattiva e attenta partecipazione di oltre mille immigrati. Al corteo, recependo l’invito che dal Comitato Immigrati era stato portato in una affollata assemblea di lavoratori della scuola, si è anche unita una delegazione di insegnanti elementari impegnate nelle mobilitazioni contro il decreto Gelmini. Nei comizi che hanno accompagnato la manifestazione tanto gli immigrati, quanto le lavoratrici della scuola (quasi tutte alle prime esperienze di lotta) hanno sottolineato quanto la politica governativa anche nel campo dell’istruzione sia fortemente venata di razzismo (si pensi alle classi differenziali per i bambini "stranieri") e quanto lo smantellamento del tempo pieno andrà a gravare fortemente sulle spalle delle famiglie e, soprattutto, delle donne immigrate e come, quindi, sia necessario svolgere insieme una battaglia contro tutto ciò.
Ovvio, si è trattato di un piccolo, anzi, piccolissimo, "episodio", ma nonostante ciò va decisamente sottolineato perché contribuisce ad indicare la strada da seguire per rigettare il veleno razzista che sapientemente viene sparso a piene mani dal governo e dai mezzi di comunicazione e per andare, al contrario, verso una lotta comune tra lavoratori immigrati ed italiani.
Milano
Abdoul Guibre Foster (Aba), giovane operaio "di colore" originario del Burkina Faso con passaporto italiano, viene assassinato a sprangate per aver preso un paio di biscotti in un bar. Gli inquirenti e la magistratura si affrettano a spiegare che il razzismo con l’omicidio non c’entra nulla. Ma gli amici di Aba (quasi tutti giovanissimi immigrati di seconda generazione) non la bevono. Prendono "improvvisamente e imprevedibilmente" la testa del corteo indetto contro il delitto, forzano e fronteggiano i cordoni di polizia gridando a viso aperto la loro rabbia e la loro verità: Aba è stato assassinato dal clima di odio razzista che da anni viene sapientemente iniettato e coltivato dai "poteri forti" nella società italiana.
Il giorno dopo la stampa è piena di commenti preoccupati: "giovani incontrollabili in piazza" si scrive. Che si preoccupino pure. Noi salutiamo e chiamiamo a salutare con entusiasmo l’affacciarsi alla lotta di questa nuova generazione di proletari immigrati.
Parma
Il 18 ottobre si è tenuta un’assemblea provinciale dei lavoratori immigrati organizzata dalla Fiom. Circa centoventi partecipanti soprattutto di nazionalità africana. Nel corso dell’assemblea sono state denunciate le condizioni ricattatorie a cui sono sottoposti gli operai immigrati ed è stato sottolineato come sia in aumento il numero di delegati di fabbrica di origine "straniera".
Significativi sono stati alcuni interventi dei delegati immigrati nei quali si invitavano i lavoratori immigrati ad essere più presenti alle iniziative, nelle assemblee e negli scioperi indetti dal sindacato. Rispetto a questa sollecitazione è intervenuto un immigrato dalla platea, che ha fatto notare che le difficoltà tra i lavoratori, sono dovute essenzialmente al legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro: "se oggi partecipiamo alle iniziative, domani con i dirigenti aziendali dobbiamo presentarci in questura per il rinnovo del permesso di soggiorno…".
Un altro intervento ha sollecitato il sindacato a non lasciare da soli i lavoratori immigrati: " c’è bisogno di solidarietà e di pieno sostegno ai migranti che rischiano di perdere il posto di lavoro, il permesso di soggiorno e di non riuscire a mandare i soldi a casa". A più riprese è stato denunciato il razzismo strisciante nella Città di Parma.
Inoltre, particolarmente interessante l’intervento del rappresentante del coordinamento immigrati di Bologna che ha parlato del lavoro che si sta facendo nel capoluogo emiliano con l’obiettivo di arrivare ad uno sciopero degli immigrati che coinvolga chi lavora in fabbrica, ma anche chi, come le badanti, è occupato in altri settori.
All’assemblea è anche intervenuto il padre di Emmanuel Bonsu (lo studente pestato dai vigili urbani durante un fermo). Questo operaio, ricco di dignità, ha denunciato con chiarezza l’operato della polizia municipale ed ha parlato dell’effetto terrorizzante che il pestaggio ha avuto sugli altri suoi figli. Altri immigrati hanno fatto sapere che alla famiglia Foster sono arrivate diverse lettere minatorie e che il giorno precedente Emmanuel e stato posto sotto interrogatorio per circa 10 ore.
In seguito a questa iniziativa l’8 novembre 2008, sempre a Parma, si è svolto un corteo che ha visto centinaia di operai immigrati scendere in strada contro il razzismo del governo e delle istituzioni locali.
Dal Che Fare n.° 70 gennaio febbraio 2009
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA