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Dal Che Fare  n.° 70 gennaio febbraio 2009

Disciplina degli scioperi

Il 17 ottobre 2008 il governo ha approvato il disegno di legge per "una nuova disciplina degli scioperi". Una delle principali novità contenute in esso è che alcune norme restrittive del già limitato "diritto di sciopero" non riguarderanno più "solo" "servizi pubblici essenziali" ma anche il settore privato. Il testo approvato prevede quanto segue.

1) Per proclamare uno sciopero, si deve organizzare un referendum consultivo preventivo obbligatorio tra i lavoratori delle categorie interessate con tanto di dichiarazione preventiva di adesione del singolo lavoratore.

2) Si può optare per lo "sciopero virtuale", se questa possibilità verrà prevista negli accordi tra datori di lavoro e sindacati. Chi aderisce allo sciopero andrebbe lo stesso a lavorare! Il salario non percepito verrebbe dirottato in un fondo assieme a una quota doppia versata dall’azienda per ogni ora di "sciopero virtuale". Una volta raggiunto l’accordo, i soldi verrebbero restituiti indietro sia ai lavoratori che alle aziende…

3) Verranno aggiornati i cosiddetti "servizi essenziali" in particolare i servizi "strumentali" (che potranno riguardare, è stato detto, anche un lavoratore metalmeccanico addetto, ad esempio, alla riparazione dell’aria condizionata in un servizio pubblico…) e quelli oggetto di esternalizzazioni (come i call center) che oggi non sono ancora disciplinati dalla legge.

4) Anche nel privato il diritto di sciopero "dovrà essere svolto senza arrecare danni ai diritti della persona o all’impresa, come nel caso di blocco di ferrovie e strade o di danni irreversibili a un impianto produttivo".

5) Le sanzioni contro i lavoratori non verranno più applicate dalle aziende ma dai prefetti.

Dal Che Fare  n.° 70 gennaio febbraio 2009

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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