Le ragioni "formali" della scissione
Dal 25 al 28 luglio scorsi, si è svolto a Chicago il 25° congresso della maggiore centrale sindacale americana, l’Afl-Cio. Ancor prima dell’apertura dei lavori, l’Afl-Cio si è spaccata: il 24 luglio, un gruppo di delegati capeggiato da Andrew Stern, presidente della Service Employees International Union (Seiu), il sindacato dei lavoratori dei servizi, ha annunciato l’intenzione di separarsi dalla centrale per costituire una nuova organizzazione sindacale, Change To Win (Ctw, "Cambiare per vincere").
Questa decisione era stata preannunciata da un congresso, tenutosi il 15 giugno a Philadelphia, in cui sette federazioni avevano ufficialmente aderito alla nascente coalizione Ctw: la Seiu, con 1 milione e 800mila iscritti (negli anni ’90 guidò le lotte dei lavoratori delle pulizie californiani, a sostegno dei quali lanciò la campagna "Justice for Janitors"); la United Food and Commercial Workers International Union (Ufcw, supermercati e settore alimentare), protagonista della campagna di sindacalizzazione dei lavoratori della Wal-Mart; la United Brotherhood of Carpenters and Joiners of America, che già da 4 anni non è più affiliata all’Afl-Cio; la Unite-here (tessili, abbigliamento, alberghi e ristoranti); la International Brotherhood of Teamsters, il sindacato dei camionisti, guidati da James Hoffa jr., aperto sostenitore di Bush; Liuna (Laborers’ International Union of North America, il sindacato dei manovali) e United Farm Workers (settore agricolo). Nel complesso, si tratta di una scissione da 5 milioni di iscritti sui 13 complessivi della intera Afl-Cio (il 9% dei lavoratori Usa).
Il documento costitutivo di Ctw, significativamente denominato Restoring The American Dream ("Ricostruire il sogno americano"), riprende e rafforza i principali punti programmatici proposti dalla Seiu: incentivare e finanziare le unions che si impegnano attivamente a favorire l’unità fra lavoratori appartenenti ad uno stesso settore industriale; investire per combattere la "wal-martizzazione" (sinonimo di precarizzazione e bassi salari) del lavoro americano; riportare a livelli accettabili gli standard delle condizioni lavorative, a partire dal salario; incrementare il potere contrattuale dei lavoratori, stabilendo un effettivo coordinamento fra le diverse unions di uno stesso settore industriale; supportare i lavoratori impegnati a sindacalizzare il proprio posto di lavoro; spendere la metà delle risorse dell’Afl-Cio (circa 60 miliardi di dollari) per organizzare massicce campagne di sindacalizzazione nelle roccaforti dell’antisindacalismo come Wal-Mart.
I sostenitori di Ctw propongono inoltre la libertà di finanziamento a politici non necessariamente democratici e una maggiore indipendenza dalla centrale nazionale per le singole unions di categoria, attraverso la costituzione di comitati aziendali autonomi rispetto agli accordi collettivi stabiliti dalla centrale.