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Dossier Cina
Compagni a Zhengzhou
Ogni anno a Zhengzhou, grande città industriale dello Henan, nella Cina centro-orientale, con un milione e mezzo di abitanti, nell’anniversario della morte di Mao (il 9 settembre) ha luogo una dimostrazione in suo ricordo. Quasi sempre avvengono incidenti, anche gravi, tra dimostranti e polizia. Così non è stato lo scorso 9 settembre. Tutto tranquillo, salvo... il fermo alla chetichella di uno dei dimostranti, Zhang Zhengyao, che diffondeva volantini, e di suoi tre amici. La lettre d’information del 1° febbraio 2005 ci dà notizia di parte del testo incriminato che dice:
"Gli operai non sono più i padroni nel loro paese. In questa società di ‘socialismo alla cinese’, è il denaro che conferisce potere e determina la condizione sociale. La polarizzazione della ricchezza ha sprofondato il popolo lavoratore in una condizione di squallida povertà e gli ha fatto perdere lo status sociale e tutti i diritti di cui aveva goduto per il passato.
"Una parte dei lavoratori sono nelle cosiddette imprese di stato, ma il termine ‘impresa di stato’ vuol dire, in realtà, ‘impresa capitalista’ poiché tutto intero lo Stato è nelle mani della classe capitalista. (...) Altri lavoratori sono invece diventati gli schiavi di grandi e piccoli capitalisti, e subiscono uno sfruttamento ed un’oppressione ancora più crudeli. Inoltre centinaia di milioni di lavoratori e di contadini hanno dovuto subire il licenziamento o l’emigrazione, vivendo di medicità, errando di qua e di là alla ricerca del lavoro, e arrabbattandosi per poter semplicemente sopravvivere. Il lavoro non è più un diritto garantito. A misura che l’istruzione, la sanità, le attività culturali e sportive sono state messe nelle mani dei privati, i lavoratori sono stati privati del diritto di mandare i loro figli a scuola, di curarsi, di avere la pensione...".
Purtroppo non sono riportate le conclusioni politiche del testo, ma ci si informa che al termine del processo, con relativa condanna a tre anni di carcere per i diffusori di volantini, tra la gente che solidarizzava con loro si gridasse: "Chi sono i veri criminali che violano la legge tutti i giorni e restano impuniti?", e poi "La verità trionferà. Un giorno avremo la nostra rivincita!"
Non ne dubitiamo assolutamente, compagni di Zhengzhou.
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA
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