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Nelle ultime settimane, in crescendo, la nostra Organizzazione è stata destinataria, da parte di vari quotidiani (in prima fila “Libero”, “il Giornale” e “il Mattino” di Padova), di un’attenzione dallo smaccato intento repressivo, sulla quale abbiamo emesso oggi un comunicato che vi alleghiamo.
Come nel solito, abusato copione ci si è ritenuti in dovere di catalogare quale terroristica (!?) la prospettiva e l’attività dell’OCI. Una simile operazione, evidentemente, non ha solo noi come bersaglio. Mira, insieme con una molteplicità di altre iniziative degli organi di stato e di stampa, ad intimidire, isolare e reprimere ogni effettiva e coerente forma di opposizione all’aggressione imperialista in corso, e alla globalizzazione capitalistica di cui essa è parte integrante. Non c’è bisogno di ricordare i colpi che stanno ricevendo le associazioni degli immigrati e i singoli lavoratori di colore, la criminalizzazione in atto dell’Islam, che segue di poche settimane quella delle dimostrazioni di Genova, le perquisizioni a carico di molti compagni, le pressioni a rinunciare del tutto al già così tanto ristretto diritto di sciopero, etc.
Nel nostro caso, si vuole colpire innanzitutto il lavoro che svolgiamo per favorire l’affratellamento e l’unità tra i proletari e i movimenti di lotta dell’Occidente bianco e le sterminate masse lavoratrici dell’Islam e di tutto il Sud del mondo, la nostra ferma riproposizione dell’internazionalismo comunista. E per farlo si cerca, naturalmente, ogni genere di pretesto e, riteniamo, si prepara ogni genere di provocazione.
Chiediamo perciò a tutti i compagni e a quanti sono attivamente impegnati negli organismi a cui ci rivolgiamo, di prendere atto di questa situazione e di farsi carico dei compiti di pubblica denuncia e vigilanza a cui essa chiama.
21 ottobre 2001
Comunicato dell'Organizzazione Comunista Internazionalista
Una pacata riflessione sul significato delle "attenzioni" della stampa borghese verso l'OCI