Lettere

Lettori!, mille di queste lettere o, 
per cominciare, anche qualche decina...


Sono un operatore di strada...

Ho letto l’intervento sulla prostituzione. Sono un operatore di strada volontario e conosco decine di ragazze, non prostitute, extracomunitarie.

Non ho mai conosciuto una ragazza che lo facesse per libera scelta. Quelle che conosco io (nigeriane e ghanesi) sono sottoposte alla schiavitù più atroce. Sono costrette a pagare cifre che vanno da 40 a 200 milioni per un affrancamento che il più delle volte non esiste, perché sono vendute al mercato delle schiave. Vengono picchiate ogni volta che non raggiungono una certa cifra (oggi capita più spesso di prima). Hanno la pelle scura, fatto che le discrimina in tutto, dal cliente della strada che pensa di avere a che fare con una merce di scarto e pretende lo sconto alla segregazione forzata di giorno "altrimenti si notano da lontano". Io mi batto per dare loro una dignità. Sono ragazze che amo. Hanno una grandissima umanità. Sono riuscito a liberare diverse ragazze, anche sottoposte a riti voodoo. Spero di riuscire a liberarne sempre di più. Ben venga chi può fare qualcosa, voi come altri. Ma qualcosa si deve fare, per eliminare questo crimine contro l’umanità. I criminali di oggi sono i più vili che siano mai esistiti, se la prendono contro la parte più indifesa della società: le donne, i bambini, i paesi del terzo mondo. Non ci vuole molto a eliminare questa feccia, solo la volontà di farlo. Credetemi, se avete l’occasione di parlare con una madame nigeriana o con un pappone albanese vi rendete conto di quale abisso di ignoranza siano depositari. Sono la negazione dell’essere umano, persone che fanno quello che fanno soltanto perché glielo permettono.

Vi saluto e spero che questa non sia solo una sortita elettorale.


Complimenti per lo speciale-donna

Salve, volevo farvi i complimenti per il sito: dal punto di vista della forma ma soprattutto per i contenuti.

In particolare ho trovato bellissimo l’inserto sulla "liberazione della donna". Grazie.


Un episodio edificante nella scuola

Cari compagni, sono un vostro lettore e sono venuto a conoscenza di una realtà che non può rimanere sconosciuta per l’inganno che svela e che viene ogni giorno rinnovato alle spalle dei genitori dalle istituzioni (in questo caso la scuola) di uno stato ipocrita, che mentre dice di volere il bene dei nostri figli, in realtà perpetua su di loro umiliazioni e abusi che vanno dalla violenza psicologica, sottile (che alla fine segna però la psiche e la personalità dei nostri bambini) alla violenza aperta, come dimostra il fatto che sto per raccontarvi.

Vivo a Milano e divido un appartamento con un ragazzo che lavora come insegnante in una scuola materna comunale, e così mi capita spesso di frequentare insegnanti sia di scuola materna che elementare. Ho saputo che una loro collega di consumata esperienza e stimata dai genitori e dalla dirigente scolastica come la migliore, prende di solito a sberle i bambini (dai tre ai cinque anni) e l’altra volta ha oltrepassato il limite spaccando uno specchio in testa ad un bambino perché non stava buono. Una sua giovane collega ha deciso di denunciare il fatto alle autorità competenti e così il comune ha mandato un ispettore scolastico per indagare sull’accaduto. Durante le indagini le preoccupazioni della dirigente erano del tipo: "se l’ispettore viene a sapere dello specchio siamo nella merda!" e non sono state poche le intimidazioni verso gli insegnanti coinvolti nel fatto (alcuni dei quali precari e quindi con la paura di non essere riconfermati se avessero parlato troppo). Nell’assemblea con i genitori è venuto alla luce che l’insegnante in questione aveva semplicemente sculacciato un bambino e, addirittura, la dirigente ha ammonito l’insegnante che ha parlato dicendogli che aveva fatto male a dire in assemblea quella cosa. Alla fine della storia, l’ispettore ha scoperto la verità, l’insegnante è stata semplicemente trasferita in un’altra scuola a lavorare sempre sui bambini, mentre i genitori sono rimasti all’oscuro di tutto.

Viene da chiedermi: in questa vicenda da che parte sono stati la dirigente, l’ispettore e queste istituzioni statali che dovrebbero favorire al meglio lo sviluppo dei nostri bambini? Davvero esse si preoccupano di questo?

Ma questo è solo un caso limite. Esiste poi la normalità che non è meno grave di quello che ho appena raccontato. Infatti continuando a chiacchierare con questi insegnanti, scopro che, secondo loro, per mettere in condizione i bambini di "seguire il programma" bisogna prima di tutto raddrizzarli. E così raccontano di divieti, sospensioni, classi che saltano l’intervallo e altre attività come pittura, educazione fisica e musica per settimane intere, intimidazioni, note ai genitori in cui si raccomanda la stessa ricetta di repressione utilizzata a scuola, ecc. L’unica cosa che importa pare sia che i bambini diano cieca ubbidienza all’adulto, poi se sono incapaci di relazionarsi l’uno all’altro, di prendere decisioni autonomamente anche per cose minime, poco importa, l’importante è che si mettano in riga quando c’è qualcuno che alza la voce.

Questo disciplinamento calpesta le esigenze elementari dei bambini: socializzare, comunicare, correre, giocare, conoscere, esplorare. Insomma vengono imposti dei comportamenti innaturali per un bimbo (come "stare seduti e seguire una lezione" per ore intere) che compromettono l’intero sviluppo umano a venire. Mi chiedo: è veramente scomparsa la scuola di classe come sostengono i "nostri" rappresentanti politici di destra o di sinistra che essi siano?

In un ambiente del genere, che di fatto nega l’infanzia, si formano uomini vuoti, insicuri, incapaci di rapportarsi criticamente ai fatti e alla realtà circostante e quindi di prendere decisioni autonomamente, uomini che vanno avanti brancolando nel buio, incapaci di reagire. A questo punto mi chiedo: queste istituzioni sono al servizio di chi? A chi conviene un uomo così? Fino a quando dobbiamo sopportare tutto questo?