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Non dimenticare la Jugoslavia

Partito Socialista Operaio, organizzazione cittadina di Pola

ANALISI DEI RISULTATI ELETTORALI

Nel periodo antecedente le elezioni si è potuto vedere l’accentuato desiderio dei cittadini per il cambiamento del potere. Tale desiderio è derivato dalla conoscenza che l’attuale potere, se fosse rimasto, non sarebbe stato in grado di rispondere nemmeno ad un malanno, né verso se stesso né verso l’esterno, ma che i complessivi malanni della popolazione sarebbero rapidamente aumentati.

I risultati delle elezioni dimostrano una fedele replica di tali opinioni. Alle elezioni ha partecipato un numero di primato di elettori, onorando l’opzione alla quale si credeva che fosse la massima promessa e, precisamente, la necessità di coalizione che è stata di due più quattro (2 + 4), costituita dal Partito social-democratico e dal Partito social-liberale, quale primo blocco di coalizione, e dal Partito rurale, dal Partito popolare, dalla Dieta Democratica Istriana e dal Partito Liberale quale secondo blocco di coalizione comune.

La coalizione è meglio riuscita nel primo gruppo dell’opposizione grazie tra l’altro alla sovvenzione logistica dell’Occidente e ad alcuni accordi coi sindacati.

La contentezza per la vittoria dell’opposizione (coalizioni) e la scesa dal potere dell’Accadizeta (Partito Democratico Croato al potere) è stata alquanto turbata dal dato di fatto che la moltitudine dei piccoli partiti dell’estrema destra nazionalista, generalmente più o meno di provenienza ustascia, sono riusciti a ottenere più di 200.000 voti.

Relativamente al Partito Socialista Operaio, occorre dire che si è presentato, per la prima volta, alle lezioni indipendentemente, sebbene come giovane partito di modesta infrastruttura e senza mezzi, ma in tutte le unità elettorali. Non abbiamo superato la soglia, ma abbiamo ottenuto un risultato di onore. In modo particolare siamo fieri di aver dimostrato che in queste elezioni siamo rimasti l’unico partito della sinistra in Croazia.

Gli elettori sono andati sul sicuro, non abbandonandoci affatto al rischio, ma decidendosi per il cosiddetto "voto utile". Ci siamo prodigati, ma molti non hanno riconosciuto i nostri sforzi della prima riuntasi programmatica con cui siamo andati alle elezioni.

Qui nell’VIII Unità elettorale che abbraccia l’Istria, Fiume e parte del Litorale abbiamo ottenuto i migliori risultati: 2.962 voti, ossia l’1,07% (...) Di 56 città e del comune 1 di tale unità elettorale, abbiamo ottenuto i voti in 54 sebbene in tutte queste città non abbiamo ancora l’organizzazione e né altrove avessimo avuto la nostra presenza elettorale.

Siccome in questo momento siamo rimasti l’unico partito politico in Croazia interessato per il socialismo del XXI secolo e l’unico partito della sinistra contrario all’ingresso della Croazia nella Nato, minori sono le nostre possibilità di associazione e di coalizione con i partiti affini che non esistono. Quale sarà domani il quadro politico della Croazia, quanto sarà il suo cambiamento resta questione aperta.

In prospettiva, nel futuro, i risultati delle elezioni non li vediamo quale relativo insuccesso, ma quale inizio della nostra maggiore presenza sulla scena politica, sulla quale i cittadini privi del peso dell’autoritarismo e della dominazione senza scrupoli della predetta Accadizeta croata, in futuro potranno più liberamente manifestare le proprie personali preferenze politiche. Tale vantaggio lo vediamo nel fatto che in questo breve periodo dalle elezioni parlamentari cominciano ad arrivare nuovi membri.

Sta qui la nostra fiducia di poterci preparare già per le successive elezioni locali che si terranno nell’anno seguente.
Per quel che riguarda le elezioni presidenziali, che sono appena passate, il nostro partito non ha supportato nessun candidato, per semplice ragione, che nessuno corrisponde al nostro volere politico.
Ai nostri membri e simpatizzanti abbiamo consigliato di votare secondo la propria coscienza per candidato quale lo trovano meno cattivo.

Pola, 9 febbraio 2000

Presidente
Kapuralin Vludimir

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