Agosto 1991

ANCORA SULLA GUERRA DEL GOLFO

in risposta alle "critiche" di parte indifferentista

E o no attuale la concezione marxista dell'imperialismo e della lotta contro l'imperialismo? E' questo l'interrogativo centrale al quale ci sforziamo di rispondere in questo documento, prendendo spunto dalle obiezioni che alcuni raggruppamenti che si rifanno, (piuttosto abusivamente), alle posizioni della "Sinistra Comunista" hanno mosso alla nostra posizione sulla guerra del Golfo.

Non è, per noi, una polemica dentro un bicchiere d'acqua, né tanto meno una polemica riguardante il passato. Lo sfruttamento e l'oppressione imperialisti sono più che mai attuali. E nelle metropoli la realtà di questi rapporti espone continuamente il proletariato e persino la sua organizzazione rivoluzionaria ad un atteggiamento di indifferenza (che giustamente Bordiga ebbe a definire, se riferito ai comunisti, un crimine) verso le lotte delle masse e dei popoli oppressi dall'imperialismo. Grave è il danno che ne deriva per quella che è la condizione essenziale per l'eliminazione, via rivoluzionaria, del capitalismo: l'unificazione dell'esercito internazionale degli sfruttati.

Si tratta di questioni e di indicazioni riguardanti solo la prima o magari la futura guerra del Golfo? Basta guardare a quanto succede in Algeria, a come si va stringendo la morsa imperialista su Cuba, a come le grandi potenze occidentali stiano procedendo a balcanizzare non soltanto la Jugoslavia e il suo proletariato ma tutto l'Est fin ben dentro l'ex-URSS, insomma basta guardare alla condizione in cui vivono i due terzi dell'umanità, per capire (se si è in grado di sentire) che la questione è, per il riscatto del proletariato metropolitano innanzitutto, di bruciante attualità, al presente e per il futuro.

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