Dossier Nicaragua
Per meglio inquadrare i due articoli del MAP, che di seguito pubblichiamo, nella situazione del Nicaragua, facciamo precedere ad essi il seguente articolo tratto dal periodico rivoluzionario statunitense "Workers' Advocate" del novembre '87, senz'altro utile sul piano politico-documentario, senza entrare nel merito di talune valutazioni e ricostruzioni su cui non siamo in grado di esprimerci nel concreto o che sollevano, francamente, più di una perplessità da parte nostra.
Negli Stati Uniti la stampa borghese scrive interi volumi sui criminali contras. Abbiamo anche notizie sulla destra nicaraguense, rappresentata dal giornale "La Prensa" e dal cardinale Obando y Bravo. E ci sono informazioni sul Fronte sandinista (FSLN) e sul governo sandinista. Ma c'è un silenzio di tomba sul partito degli operai coscienti, il Partito m-l del Nicaragua (MLPN). Per riempire questo vuoto, vi forniamo qui di seguito una breve trattazione dell'MLPN del suo ruolo nella rivoluzione contro Somoza e della lotta che sta portando avanti oggi.
La formazione dell'MLPN. Fu fondato nel 1971 (in occasione di una Conferenza nazionale tenutasi alla metà del 1985 cambiò ufficialmente il suo nome in MLPN). Era formato da operai e militanti rivoluzionari che rifiutavano il riformismo dei revisionisti filo-russi del Partito socialista. (Attualmente il PSN ed anche il PCN che è, come il PSN, un partito revisionista pro-sovietico, sono così corrotti da rimanere legati ai loro vecchi e ricchi amici liberali che ora appartengono all'opposizione di destra al fronte Sandinista). Il MLPN rifiutava pure la tendenza fochista filo-castrista che si asteneva dall'organizzare le masse e le loro lotte, e la tendenza socialdemocratica. Sia i fochisti castristi che le tendenze socialdemocratiche sono state coinvolte nella politica del FS.
In pratica, sia i revisionisti che l'FSLN lasciavano le masse alla mercé dei borghesi liberali. L'MLPN si assunse il compito di organizzare gli operai ed i contadini come forze indipendenti, per il rovesciamento dell'odiato dittatore Somoza e delle classi sfruttatrici. Lavorò per costruire l'avanguardia cosciente del proletariato, il partito m-l nelle lotte di massa che si stavano realizzando a quel tempo.
Lo sciopero nell'edilizia del 1973. Nel 1973 circa 20.000 operai edili scioperarono per più di un mese contro il decreto di Somoza che imponeva la settimana lavorativa di 60 ore. I leader ufficiali del sindacato cercarono di far finire lo sciopero prima che gli operai ottenessero i loro obiettivi. Il MLPN indusse gli operai a sfidare i dirigenti sindacali ed a portare avanti la loro lotta. Fu così che riuscirono a vincere, ottenendo la settimana lavorativa di 48 ore per tutti gli operai edili.
La formazione del "Fronte operaio" (Frente Obrero). Nel 1974-'75 il MLPN formò il proprio sindacato rivoluzionario, chiamato "Frente Obrero" (FO).
Sulle barricate dell'insurrezione. Nel settembre del 1978 l'MLPN costituì le milizie popolari anti-Somoza (MILPAS). Queste furono il secondo esercito, per importanza, della lotta di liberazione del 1978-'79. Oltre al FSLN, il MILPAS è stata l'unica altra organizzazione armata che combatté contro Somoza. Al tempo dell'insurrezione, il MILPAS contava circa 7.000 tra operai, contadini poveri e giovani dei barrio in armi.
Il quotidiano "EI Pueblo". Nel marzo 1979 l'MLPN lanciò il quotidiano "El Pueblo", che raggiunse una tiratura di circa 10.000 copie (molte rispetto alla media di Managua) e diventò la voce degli operai nella rivoluzione.
Nella sollevazione rivoluzionaria. Dopo la vittoria su Somoza, il Nicaragua fu attraversato da un'ondata di scioperi, occupazioni di terre e da un movimento di controllo operaio sui grandi capitalisti e proprietari terrieri. L'MPLN e il FO parteciparono attivamente a queste lotte, organizzando gli operai degli zuccherifici, gli edili ed altri settori-chiave della classe operaia.
La repressione degli anni 1979-'80. Timorosi di sconvolgere la borghesia del paese, i sandinisti ed i borghesi coalizzati nel governo attuarono una dura repressione contro questa sollevazione delle masse operaie. Il MLPN e il FO furono pesantemente colpiti dalla repressione. Negli anni 1979-80 "El Pueblo "fu chiuso e la sua tipografia confiscata. Più di 100 militanti del MLPN e del FO furono arrestati, molti scontarono mesi di prigione. I sindacati del FO furono smantellati attraverso provvedimenti burocratici, vi furono licenziamenti di massa di simpatizzanti del FO e qualche volta l'esercito fu inviato a occupare i posti di lavoro. Nel frattempo le organizzazioni sindacali sandiniste li sostituivano. Sebbene vi fossero delle proteste, il prestigio conquistato tra le masse dai sandinista, derivato dal fatto di essere il partito guida della rivoluzione, consentì loro di proseguire nella politica di repressione.
Oggi la lotta di classe va acuendosi
Attualmente le masse stanno perdendo ogni illusione sul governo sandinista e la lotta di classe sta ripartendo. La classe operaia e i contadini hanno fatto enormi sacrifici per affrontare la guerra contro i contras e la CIA, il blocco economico imperialista e la grave crisi economica. Invece di fare affidamento sulle masse e mobilitarle per far pagare la crisi ai capitalisti ed ai proprietari terrieri del Nicaragua, il governo sandinista continua a garantire ulteriori concessioni economiche e spazio politico ai ricchi reazionari. Al tempo stesso, "La Prensa" e i partiti di destra stanno cercando di usare per i propri fini la disillusione di massa verso il governo, nel senso cioè di rafforzare la controrivoluzione. L'MLPN sta lavorando per organizzare gli operai ed i contadini poveri come forza rivoluzionaria indipendente per bloccare la controrivoluzione, combattere i tentativi sandinisti di svendere le conquiste della rivoluzione e portare avanti la rivoluzione verso il socialismo. Passo dopo passo, l'MLPN sta recuperando la propria forza.
Eletti all'Assemblea nazionale del 1984. Nel 1984, alle elezioni, l'MLPN ottenne due seggi all'assemblea nazionale. Si era presentato con una piattaforma apertamente fondata sulla rivoluzione proletaria e il socialismo in Nicaragua.
Ricostruzione della stampa operaia. L'MLPN lavora duramente per ricostruire la stampa operaia. Fa uscire un mensile, "Prensa proletaria ". La sua voce è ascoltata anche in un programma radiofonico quotidiano di notizie della durata di un'ora e in un programma settimanale più lungo che tratta questioni culturali. Ha anche richiesto ai sandinisti il permesso di far uscire nuovamente "El Pueblo "e di riavere la tipografia. L'MLPN chiede una maggiore libertà di stampa per gli operai, e non per i ricchi capitalisti e i proprietari terrieri.
Nella difesa militare del Nicaragua. Anche se le MILPAS sono state sciolte dopo l'insurrezione, l'MLPN ha un ruolo attivo nella difesa militare del paese. I militanti dell'MLPN stanno nell'esercito sandinista e alcuni di essi sono morti sui fronti di guerra. L'MLPN si adopera anche per la formazione di milizie contadine sui fronti di guerra e per contrastare la smobilitazione operata dai sandinisti delle milizie operaie nelle città.
L'MLPN sostiene che la difesa militare non è solo una questione militare, ma anche una questione politica, che consiste nella mobilitazione delle masse per rafforzare ed approfondire la rivoluzione. Perciò i militanti dell'MLPN portano avanti l'agitazione rivoluzionaria e il lavoro organizzativo tra i soldati dell'esercito sandinista come tra gli operai e i contadini, nei posti di lavoro e nelle campagne.
Si ricostruisce l'organizzazione sindacale "Frente Obrero". Nel numero di giugno di "Barricada Internacional", il giornale sandinista, la forza del FO è stimata in più di 5.000 operai. Questo ne fa ufficialmente la terza forza sindacale del paese, dopo il CST sandinista e il CGT del PSN. Ma questo dato non fornisce una esatta visione della forza del FO. L'MLPN lavora anche tra le masse che appartengono ad altre organizzazioni e ci sono posti di lavoro dove gli operai ufficialmente sono iscritti al CST, ma di fatto sostengono il FO. Dato il rigido controllo e la manipolazione sandinista sulle questioni sindacali, l'MLPN non dà molto peso oggi alla contestazione delle elezioni della dirigenza sindacale. Piuttosto accresce il suo impegno per crearsi un'influenza tra gli operai di base attraverso dei "comitati di lotta" di massa sulla linea della difesa degli interessi di classe degli operai all'interno della rivoluzione. Ecco alcuni esempi del loro lavoro.
La METASA: questa è la maggiore azienda metallurgica in Nicaragua. Si trova a Tipitapa, giusto alle porte di Managua. Apparteneva a Somoza, ora è proprietà dello stato ed occupa 700 operai. Nel 1984 gli operai scesero in sciopero. Lo sciopero non ottenne i suoi obiettivi, ma fu importante perché aprì gli occhi agli operai sui problemi posti dal sandinismo. Da quel momento il sindacato segue una politica indipendente, nonostante sia affiliato alla CST sandinista. Una lista di simpatizzanti del FO vinse nel 1986 le elezioni sindacali. Diede avvio al primo giornale di fabbrica comparso alla METASA, chiamato "Boletin El rnetalurgica", che è stato diffuso in tutte le altre fabbriche metallurgiche del paese. Nel 1987 i sandinisti manipolarono le elezioni, per far vincere una lista dell'FSLN. Il FO mantiene la sua ampia influenza tra i lavoratori.
La "San Antonio Zuccheri": è la più grande piantagione-raffineria dell'America centrale, è situata a Chichigalpa, è di proprietà della famiglia Pellas, che è molto ricca e vive a ,oliami. I Pellas sono capitalisti assenteisti e ricevono i loro profitti li. La direzione è nominata dal governo sandinista. Lo scorso dicembre, i militanti del FO hanno guidato uno sciopero di 5 giorni a gatto selvaggio, cui parteciparono migliaia di lavoratori della raffineria "San Antonio". L 'obiettivo immediato era il tentativo della direzione di chiudere il commissariato dei dipendenti che è vitale per il livello di vita degli operai. Precedentemente, i militanti del FO avevano condotto una lotta per uguale .salario a uguale lavoro per le 600 operaie della fabbrica di rhum (la LICORERA), che è legata allo zuccherificio. Questo obiettivo fu raggiunto. In entrambe le lotte e da allora i militanti del FO hanno subito la repressione del governo e della direzione.
Lavoratori delle costruzioni. Nel maggio 1987 2.000 lavoratori edili si radunarono a Managua. Essi respinsero a schiacciante maggioranza le nuove norme di lavoro che avrebbero significato un aumento della produttività, un taglio dei salari e la sostituzione degli operai più anziani. Una decisa protesta scoppiò in 13 dei 23 cantieri edili di Managua. Il movimento si estese a S. Isidro, Esteli e Tipipapa, dove operavano imprese tutte di proprietà della "SO and IPE Company ", private. Più di 100 operai furono licenziati per rappresaglia. Mentre il leader della CG T diceva di volersi sottomettere alle norme di lavoro, il FO fu parte attiva nell'organizzazione della protesta. In giugno il governo accettò di sospendere l'applicazione delle nuove norme di lavoro.
Azienda di allevamento di suini alla periferia di Managua. È una delle cinque maggiori aziende statali del settore. In queste 5 fabbriche vi sono 450 operai che producono il 40% della carne di maiale del paese. Nel 1985 gli operai dell'azienda votarono per lasciare la CST e aderire al FO. Avevano capito che la CST non stava prestando ascolto alle loro richieste, chiedendo loro semplicemente di aumentare la produzione, senza tener conto di ciò di cui avevano bisogno per vivere ed essere in grado di produrre. Gli operai pensavano che avrebbero potuto combattere meglio sotto la guida del FO. Da allora hanno raggiunto alcuni obiettivi, soprattutto rispetto alla cura della loro salute. Stanno lottando per avere maggior peso nelle decisioni che riguardano le loro condizioni e le questioni disciplinari. Tra i loro obiettivi vi è anche quello di una biblioteca, per consentire agli operai, la maggior parte dei quali è illetterata, di istruirsi.
Organizzazione dei contadini poveri. L'MLPN costruisce il FO anche tra i contadini delle campagne e ha contribuito a fondare tra di loro delle cooperative di lotta. Ad esempio, una cooperativa di contadini senza terra è stata organizzata dal FO nella valle San Gabriele di Jinotega. Questa è una zona di guerra ai confini con l'Honduras. I componenti della cooperativa formarono una milizia armata con AK-47 e si prepararono a combattere per difendere il loro villaggio e la rivoluzione. Nell'agosto del 1986 essi occuparono 220 mansanas di terra di un proprietario terriero locale, da cui erano stati duramente sfruttati come braccianti. Ma dopo mesi di inattività delle autorità della riforma agraria, occuparono la terra con 40 famiglie e cominciarono a produrre cibo perla cooperativa. Una lotta è ancora in corso per riunire più famiglie nella cooperativa ed occupare più terra per mantenerle.
(da "The Workers' Advocate- Supplement ", November, 10, 1987)