NO AI CAMPI LAGER DELLE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI

 

I Cpt sono la testimonianza più cruda della condizione degli immigrati/e nel "civile" Occidente. La loro funzione e' duplice: forma "estrema" (…per ora) di controllo-repressione di un settore di proletari particolarmente ricattabili; ma anche emblema di un'operazione politica, mediaticamente amplificata, che tocca tutti gli immigrati/e: vi rendono clandestini e poi vi addossano la responsabilità di questa situazione (e della micro-criminalità che spesso vi si accompagna) sanzionandola.

Il sistema che produce clandestinità si mette i panni del tutore dell'ordine che la combatte!!

La legge Bossi-Fini eredita i Cpt dalla Turco-Napolitano dando il segno della continuità di fondo tra le politiche del centro-destra e del centro-sinistra. Inasprisce tutte le condizioni che spingono i lavoratori immigrati verso il rischio di cadere nell' "illegalità". E fa un passo oltre con il "contratto di soggiorno" più strettamente legato non solo a un lavoro regolare (come se fossero i lavoratori immigrati a voler lavorare in nero!), ma all'arbitrio del padrone che lo "concede". Risultato: se volete essere "regolari" (e comunque a tempo) abbassate ancora di più la testa davanti ai diktat dell'azienda e non provate a organizzarvi collettivamente per i diritti.

Immigrazione (clandestina) zero significa per stato e padroni manodopera immigrata a zero diritti ad uso e consumo delle imprese! Significa sovrasfruttamento alle "migliori" condizioni di questa "preziosa risorsa" che un sistema economico di rapina sradica e getta sul mercato mondiale. L'ennesimo capitolo della guerra di aggressione al popolo irakeno che le potenze occidentali preparano amplifica il clima di intimidazione e razzismo in cui gli immigrati sono ancora più criminalizzati e additati come il "nostro nemico".

Ma questa politica non si ferma ai proletari immigrati/e. Nei loro riguardi governo e imprenditori anticipano quanto poi viene esteso a tutti. Cosa è il Libro bianco del governo Berlusconi se non la precarizzazione ulteriore di tutti i contratti per tutti i lavoratori? Cosa e' l'attacco all'art. 18 se non un passo per impedire l'organizzazione e la difesa collettiva di chi lavora? Le intimidazioni contro il movimento per l'art. 18 e no-global, la repressione di Napoli e Genova, i recenti arresti provano che le campagne di "sicurezza" non si fermano agli immigrati, ma arrivano a colpire tutto il movimento di chi si oppone alla globalizzazione capitalistica, all'attacco ai diritti, alla guerra infinita contro i popoli ribelli del Sud.

Quando una parte dell'umanità lavoratrice e' in "regime speciale" -qui come in Palestina, Iraq, Argentina ecc.- l'altra parte non può vivere in pace, non può sentirsi "sicura".

La ripresa delle lotte operaie di questi mesi, le manifestazioni di Firenze , Cosenza ..., la mobilitazione degli immigrati la manifestazione di Roma del 19 gennaio, i due scioperi operai di Vicenza e Reggio Emilia, i primi in Italia, contro la Bossi-Fini- il sentimento della popolazione lavoratrice contro la "guerra preventiva": oggi e' questo il terreno su cui la lotta per la chiusura dei Cpt può rafforzarsi e allargarsi, può diventare parte della mobilitazione contro tutta la Bossi-Fini e coinvolgere sia i lavoratori immigrati e le loro associazioni, sia i proletari italiani. Oggi e' possibile e necessario lavorare per un ampio movimento, per la generalizzazione della difesa dei diritti e delle condizioni materiali (dentro e al di là dei posti di lavoro, contro il degrado dei quartieri e della vita sociale, nelle scuole...) del proletariato tutto -di qui e immigrato, della old e della new economy, della vecchia e della nuova generazione. Un movimento per la globalizzazione delle lotte contro quel sistema di oppressione mondiale che, con le armi o con i mezzi economico-finanziari "pacifici", sta mettendo sotto il suo tallone la stragrande maggioranza dell'umanità a profitto di un pugno di super-stati, banche, borse, multinazionali.

 

Organizzazione Comunista Internazionalista