Trasformiamola nuova aggressione imperialista all'Iraqin un boomerang contro le potenze del capitale! |
Dopo mesi di chiacchiere sulla ricerca di una “soluzione pacifica” del
cosiddetto problema-Iraq siamo al massacro annunciato “senza se e senza
ma”. Solo un vero movimento
proletario, conscio dei propri interessi e della propria forza, l’avrebbe potuto
fermare. Ormai è troppo tardi, ma non è troppo tardi per rilanciare la nostra lotta, per trasformare questa ennesima guerra di
aggressione in un boomerang per le potenze del capitale.
Questa non è la prima guerra di massacri rapina e
schiavitù che in questi anni ci viene presentata come “Operazione
Libertà Infinita”. il
massacro dell'Iraq nel 1991 il massacro della Jugoslavia nel 1999, il
massacro dell'Afghanistan tuttora in corso, il
quotidiano massacro di palestinesi che rivendicano la propria terra, e sempre in nome della “democrazia” da esportare
e del pericolo di “armi di distruzione di massa” da neutralizzare. Sì, la “democrazia” delle multinazionali mai
sazie di profitti e di sangue; la sicurezza contro fionde e fucili da
parte delle portaerei, dell’uranio impoverito e, se del caso, delle
mini-bombe atomiche, come candidamente affermato dal supremo protettore
delle “nostre” libertà Bush. Questa guerra non sarà l’ultima, se noi
non riusciremo a spezzare gli artigli della bestia perché, si sa, gli
“stati canaglia” si moltiplicano nel mondo: l’Iran, la Corea del
Nord, Cuba, i paesi latino-americani che tendono a ribellarsi al giogo
imperialista, la Cina… il mondo intero che non ci sta a farsi mettere in
catene dall'imperialismo numero uno. Finalmente si comincia a capirlo ed a reagire a
decine e centinaia di milioni che affermano il loro “no” sin
dentro le cittadelle occidentali, a cominciare dagli stessi Usa.
Finalmente si comincia a rimettere in causa quest’operazione criminale
che, nel passato, ha visto attivamente partecipe nel nostro paese la
stessa “sinistra di governo” (“responsabilmente” sostenuta,
allora, da Berlusconi). Bene: è il momento di trarne tutte le necessarie
lezioni, mettere in campo tutta la forza di cui un effettivo movimento
anti-guerra (cioè: anti-imperialista, anti-capitalista) di massa può
disporre a scala internazionale per
affermare le proprie ragioni di vera pace, cioè di un vero “altro mondo
possibile” senza capitalismo. Parlamenti, costituzioni, preghiere, Onu o “governi
pacifisti” (del calibro imperialista della Francia della Germania) hanno
dimostrato che nulla può fermare la guerra infinita del capitale, che
solo noi, organizzandoci sul fronte
internazionale di classe, possiamo farlo. Scioperi incisivi sempre più generalizzati, il
sostegno e la difesa militante dei lavoratori immigrati (la Baghdad in
casa nostra...), una permanente mobilitazione nelle piazze per licenziare
gli agenti della guerra in casa nostra: ecco quello che ci serve. E ci servirà sempre più tornare a discutere, a
collegarci, ad unirci politicamente,
a darci degli indirizzi sicuri, a darci un
partito della lotta contro il mostro capitalista che incombe su di noi
e che non si fa commuovere dalle “opinioni” e dalle bandiere (pur
belle!) pacifiste, ma può solo essere piegato da una forza antagonista maggiore. Dappertutto, nel mondo, la gente si muove. Questa
gente deve trovare la possibilità di unirsi, di darsi una bandiera comune
di lotta, di armarsi politicamente. Scendiamo in campo con questo indirizzo, lanciando in
primo luogo un messaggio di solidarietà
attiva ai popoli oppressi, senza farci imbrigliare dal ricatto
“anti-Saddam” (come ieri da quello “anti-Milosevic” o “anti-talebani”).
Questi popoli, comunque sia, hanno il diritto
storico di resistere. E noi abbiamo il dovere di appoggiarli incondizionatamente
perché solo così potranno (e potremo) essere convogliati in una strada
comune di libertà mondiale in grado di fare a meno dei loro
“tiranni”. Non combatteremo solo per “loro”, ma per
noi stessi, perché il cappio alla gola di questi popoli è, in
maniera diversa, quello che le stesse mani assassine stanno stringendo al
nostro collo: l’attacco al nostro salario, ai nostri diritti è
l’altra faccia di questa schifosa “Libertà Infinita” del capitale. Basta col governo Berlusconi e senza nessuna delega
ad altri governi che non sia il
nostro, il governo, il potere dei lavoratori e delle masse non
sfruttatrici.
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Organizzazione Comunista Internazionalista |
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