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I diritti si conquistano solo con la lotta
Il governo Prodi ha annunciato di voler
mettere in atto alcune nuove misure in tema di immigrazione. Le più
importanti novità sarebbero: la possibilità di ottenere la cittadinanza
italiana dopo cinque anni anziché dieci e il riconoscimento - a date
condizioni - della cittadinanza per i figli degli immigrati nati in
Italia. Insomma il governo ha fatto delle promesse che sembrano andare
incontro alle legittime aspettative dei lavoratori immigrati.
È davvero così? Si tratta di un governo
amico degli immigrati? C’è da fidarsi? Noi pensiamo e diciamo chiaramente
di NO! Per tanti motivi:
-
l’esperienza di paesi quali la Francia e
l’Inghilterra, dove queste norme sono da tempo in vigore, dimostra che
comunque gli immigrati ed i loro figli vengono sempre considerati e
trattati come lavoratori e cittadini di seconda o terza categoria;
-
il governo non sta regalando niente; se
ha fatto alcune promesse ciò è avvenuto anche perché è stato costretto a
tenere conto del processo di lotta e di organizzazione che in tutti
questi anni ha visto come protagonisti (fuori e dentro il sindacato) i
lavoratori immigrati;
-
il governo italiano, insieme a tutti i
mezzi di comunicazione, è pienamente responsabile della campagna di
falsità e calunnie che da tempo colpisce in vario modo tutti gli
immigrati. Non si perde occasione per dire che “gli islamici sono
barbari sanguinari”, che “i rumeni sono violenti criminali”, che “gli
albanesi sono ladri”, ecc. Una campagna con cui si vuole costruire un
clima di odio e di razzismo nella società per terrorizzare l’insieme dei
lavoratori immigrati e per tenere divisi e lontani da essi gli operai
italiani. Una campagna che deve essere respinta anche e proprio dai
lavoratori italiani perché con essa si mira non “solo” a colpire gli
immigrati, ma, seminando guerra e ostilità tra proletari, ad indebolire
tutto il mondo del lavoro;
-
in questi mesi decine di imbarcazioni con
a bordo centinaia di uomini e donne provenienti dall’Africa e dall’Asia
sono state fatte affondare a largo delle coste italiane producendo vere
e proprie stragi. Le autorità italiane parlano di “incidenti”. Ma sono
proprio queste autorità ad essere tra i principali responsabili di
queste tragedie. Se infatti tantissime persone sono costrette ad
affrontare il mare in condizioni di assoluto pericolo questo lo si deve
alla miseria ed alla disperazione seminate in vaste aree del Sud e
dell’Est del mondo proprio dalla costante azione politica, economica e
militare dell’Italia, dell’Europa e di tutto l’Occidente.
La verità è che la politica del governo
Prodi è quella del bastone e della carota. Il bastone è quello di sempre:
espulsioni, ricatti, mancata concessione dei permessi di soggiorno,
razzismo e repressione. La carota è rappresentata dalle nuove misure
promesse e, come il bastone, serve a piegare la schiena degli immigrati.
Infatti per sperare di poter far parte del
limitato numero di coloro che potrebbero ottenere la cittadinanza
l’immigrato non dovrà solo certificare di avere lavorato “regolarmente”
per almeno cinque anni, ma dovrà anche e soprattutto dimostrare una
“buona condotta” verso le istituzioni italiane. Detto con parole chiare
gli sarà chiesto:
-
di prendere le distanze da ogni
forma di mobilitazione e di organizzazione collettiva; cioè dall’unica
cosa che in questi anni ha permesso ai lavoratori immigrati di
difendersi in qualche modo dal razzismo e dai soprusi delle istituzioni
e del padronato;
-
di sostenere attivamente la
politica di saccheggio, rapina e guerra che l’Occidente (con l’Italia in
prima fila) conduce quotidianamente verso il Medio Oriente, l’Africa,
l’Asia, l’Est Europa e l’America Latina. Si chiederà insomma agli
immigrati di schierarsi contro i propri popoli d’origine e contro ogni
loro lotta di resistenza.
Per ottenere realmente i propri diritti è
necessario non farsi illusioni sul governo Prodi, ma riprendere e portare
avanti con decisione la strada dell’organizzazione e della lotta comune
al di là delle differenze di religione, lingua e paese d’origine.
22 settembre 2006
Rights can be defended only
by fighting
Prodi has announced that his
government has the intention of taking some new steps in the matter of
immigration. The most important innovations would be the possibility of
obtaining the citizenship after 5 years (instead of 10 years) and the
acknowledgement - under certain conditions - of citizenship for the
immigrants’ children, if the children are born in Italy. In other words,
the government has made some promises that seem to meet the immigrant
workers’ legitimate desires.
Is it really as it appears?
Is the Prodi government a “friend” of the immigrants? Can we trust in it?
We think and clearly say NO!
For a lot of reasons:
-
The experience of other
countries, like France and Great Britain, where these regulations have
been being in force for a long time, shows that the immigrants and their
children are considered and treated anyway as workers and citizens of
second or third class.
-
The Italian government, as
well as the media, is fully responsible of the campaign of falsehood and
lies that in different manners has been hitting for a long time all the
immigrants. The government and the media never miss the opportunity of
saying that “the Islamics are bloody barbarians”, that “the Rumanians
are violent criminals”, that “the Albanians are thieves”, etc. With this
campaign, they aim to create in the society a climate of hate and
racism, to terrify all the immigrant workers and to keep Italian workers
separated and far away from immigrants, in order to weaken all the
working class.
-
In these months, tens of
ships bringing aboard hundreds of men and women from Africa and Asia
have been made to sink off the Italian coasts, originating true
slaughters. The Italian authorities call them “accidents”. But just
these authorities are among the main responsibles for these slaughters.
Indeed, if so many peoples are forced to afford such a dangerous trip in
the sea, this is due to the misery and the desperation that just the
continuous political, economical and military actions of Italy, Europe
and all the Western countries are bringing to the South and the East of
the World.
The truth is that the policy
of the Prodi government is a “stick-and-carrot” policy. The stick is
always the same: expulsions, blackmail, deny of stay-permit, racism and
repression. The carrot is represented by the promise of new regulations,
and, as well as the stick, is used to bend the immigrants’ back. In fact,
to hope to be part of the restrict number of those who could obtain the
citizenship, the immigrants not only will have to demonstrate to have been
“regularly” working for at least 5 years, but above all they will also
have to demonstrate their “good behaviour” towards the Italian
institutions.
In other words, the
immigrants will be asked for:
-
Taking a distance from
every form of mobilization and collective organization: that is, from
the only thing that in these years has allowed immigrant workers to
somehow defend themselves from the racism and the abuses of the
institutions and the Parliament.
-
Actively supporting the
policy of plunder, robbery and war that the Western countries (with
Italy in the first line) are daily leading against Middle West, Africa,
Asia, East Europe and Latin America. In other words, the immigrants will
be asked for siding against their own peoples and against all the
resistance fights of their own peoples.
To really obtain one’s
rights, it is necessary not to deceive oneself about the Prodi government,
but, on the contrary, to resolutely take again the way of the
organization and of the common fight, beyond the differences of
religion, language and nationality.
Imigrati si guvernul Prodi
Guvernul Prodi a anuntat noi masuri in materie de imigratie. Cele mai
importante ar fi: Posibilitatea obtinerii cetateniei italiane, dupa cinci
ani de rezidenta in loc de zece si recunoasterea cetateniei,
in anumite conditii,a copiilor imigrantilor nascuti in Italia.Guvernul a
facut promisiuni ce par sa vina in intimpinarea cerintelor legitime ale
imigrantilor.
Este cu adevarat asa!? Este acest
guvern un "prieten" al imigrantilor!?...Noi spunem si sustinem clar ca
NU,din mai multe motive:
-
Experienta unor tari Europene ca Franta
si Anglia,unde aceste normative sunt de mai mult timp in vigoare,ne
arata ca imigrantii si familiile lor sunt considerati ca fiind cetateni
de categoria a doua si a treia!
-
Guvernul Italian si mass-media,e pe
deplin responsabil de campania de denigrare si calomnie la care sunt
supusi imigrantii! Nu se pierde nici o ocazie de a spune ca "Romenii
sunt criminali,violenti...",ca "Islamicii sunt barbari
sanguinari","Albanezii sunt hoti"...etc! O campanie prin intermediul
careia se doreste aparitia si mentinerea unui climat de ura si
rasism,indreptete impotriva imigrantilor,precum si de a tine departe
unii de ceilalti muncitorii italiani de muncitorii imigranti,cu scopul
de a evita orice forma de protest organizata in comun de catre acestia!
-
In aceste luni zeci de ambarcatiuni avind
la bord imigranti,barbati, femei si copii,provenind din Africa si Asia
s-au scufundat in largul coastelor Italiane,producind adevarate
catastrofe! Autoritatile Italiane vorbesc de "Incidente"! Dar tocmai
aceste "autoritati",sunt printre principalii responsabili de aceste
tragedii! Daca de fapt mii de persoane sunt constrinse sa infrunte
marea in conditii de pericol absolut,aceasta se datoreaza mizeriiei si
disperarii in care traiesc o mare parte din populatiile din sudul si
estul lumii,cauzate intocmai de constanta actiune politica,economica si
militara,a guvernelor din Europene si intregului Occident!
Adevarul e ca guvernul Prodi aplica
politica" bastonului si a morcovului"!-Bastonul e cel dintotdeauna:
expulzari,santaj,refuzul eliberarii PDS,rasism si represiune! Morcovul
este reprezentat de noile masuri promise si ca si "bastonul" are rolul de
a inchide gurile...imigrantilor!
De fapt pentru a putea spera sa intre in
limitatul numar al celor care ar putea obtine cetatenia,in afara de a
demonstra permanenta si locul munca in regula in ultimii cinci ani,va
trebui sa demonstreze si "o buna conduita",in raportul cu institutiile
Italiane! Cu alte cuvinte li se va cere:
-
Sa stea departe de orice forma de
mobilizare si organizare colectiva, adica de unicul lucru ce in acesti
ani imigrantilor sa se apere intr-o oarecare masura de abuzurile
institutiilor si al patronatului!
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De a sustine activ,politica de jafsi de
razboi pe care occidentul o duce in Orientul mijlociu,Asia,Africa,Europa
de est si America Latina. Li se va cere imigrantilor de a se alinia
contra insasi popoarelor de origine, impotriva oricarei forme de
rezistenta a acestora!
Pentru a putea obtine cu adevarat
drepturile legitime,nu trebuie sa ne facem iluzii in
privinta guvernului Prodi,ci sa reluam cu hotarire drumul organizarii
luptei comune,indiferent de nationalitate,religie sau tara de origine!
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