Esclusivo
Messaggio-video dalla resistenza irachena

15 Dec 2004
Riceviamo e pubblichiamo senza commentare né giudicare il contenuto di questo messaggio. Ci siamo limitati a tradurlo nella forma più fedele al testo in inglese che ci è pervenuto. Il nostro compito è quello di diffondere informazione senza limiti né censure. Ai lettori il compito di giudicare.

 

(Traduzione, in esclusiva per Reporter Associati, di Mazzetta)

redazione@reporterassociati.org


A Message From "The Iraq Resistance - Islamic Jihad Army"
December 13 - 2004 - "Popoli del mondo! Queste parole vi giungono da chi, fin dal giorno dell'invasione, sta combattendo per sopravvivere sotto le sanzioni imposte dai regimi crimali di Usa e G.B. Siamo semplicemente gente che ha scelto i principi al posto della paura. Abbiamo sofferto i crimini e le sanzioni, che consideriamo le vere armi di distruione di massa."(In coda al pezzo il link per vedere il video allegato a questo messaggio).

"Dopo aver visto i crimini di americani ed inglesi, abbiamo scelto il nostro futuro. Il futuro (è) in ogni lotta di resistenza, in ogni storia umana".


"E' il nostro dovere, cosi' come è nostro diritto, combattere le forze di occupazione, i cui paesi saranno ritenuti moralmente ed economicamente responsabili, per ciò che i loro governanti eletti hanno rubato e distrutto nel nostro paese".

"Non abbiamo attraversato gli oceani ed i mari per occupare la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, né siamo responsabili degli attentati dell'11 settembre 2001. Queste sono solo alcune delle bugie che questi criminali spacciano per coprire i loro piani per controllare le fonti energetiche di fronte ad una Cina in crescita e ad una forte Europa unita".

"E' ironico che gli iracheni debbano sopportare il prezzo di questo scontro, davanti al resto del mondo addormentato e silenzioso".

"Ringraziamo tutti quelli che, anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti scendono in strada per protestare contro questa guerra e questa globalizzazione. Ringraziamo anche la Francia, la Germania, e tutti quei paesi che finora hanno sostenuto posizioni più sagge e bilanciate".

"Oggi ci rivolgiamo nuovamente a voi. Non abbiamo bisogno di armi, o combattenti, non ci mancano. Vi chiediamo di formare un fronte mondiale contro la guerra e le sanzioni. Un fronte che sia guidato da saggi e da coloro che conoscono quello che accade. Un fronte che riporti ordine e riforme. Nuove istituzioni che rimpiazzino quelle corrotte".

"Smettete di usare il dollaro, usate l'Euro o un paniere di monete diverse, riducete o eliminate i vostri consumi di prodotti americani e britannici, fermate il sionismo prima che provochi la fine del mondo".

"Educateli al dubbio sulla vera natura del conflitto, non credete ai loro media, le loro perdite sono molto più alte di quanto dichiarino. Il nostro unico desiderio sarebbe di avere più telecamere per mostrare al mondo la vera dimensione della loro sconfitta".

"Il nemico è in difficoltà".

"Ora teme una resistenza che per lui è imprevedibile ed invisibile. Noi possiamo scegliere dove, come e quando colpire, i nostri antenati portarono le prime scintille della civiltà, noi ridefiniremo il significato della parola "conquista".

"Oggi scriviamo un nuovo capitolo del warfare urbano. Sappiate che aiutando gli iracheni aiuterete voi stessi, visto che il domani vi potrebbe portare le stesse distruzioni. Aiutare gli iracheni non significa firmare qualche contratto con gli americani qua e la'".

"Dovete continuare ad isolare gli americani. Questo conflitto non è più considerato una guerra locale. Né il mondo può restare ostaggio di una infinita e continuamente rigenerata paura imposta agli americani. Li disturberemo in Iraq per esaurire le loro risorse, forza lavoro e volontà di combattere. Gli faremo spendere quanto rubano, se non di più. Disturberemo, e poi fermeremo il flusso del nostro petrolio rubato, fino a rendere inutilizzabili i loro aerei".

"E quanto prima sarà nato il movimento, quanto prima avverrà la loro caduta".

"Ai soldati americani diciamo: "potete anche scegliere di combattere la tirannia al nostro fianco. Lasciate le vostre armi, e trovate rifugio nelle nostre moschee, chiese e case. Vi proteggeremo, e vi faremo uscire dall'Iraq, così come abbiamo già fatto con alcuni di voi. Tornate alle vostre case e alle vosre famiglie. Questa non è la vostra guerra. E nemmeno state combattendo in Iraq per una vera causa".

"E a George Bush diciamo: "Ci hai sfidato a continuare, cosi' abbiamo fatto, come non ti saresti mai aspettato. Hai un'altra sfida?"

Islamic Jihad Army
Per vedere il video che accompagnava questo messaggio
http://www.informationclearinghouse.info/article7468.htm

(Traduzione, in esclusiva per Reporter Associati, di Mazzetta)

redazione@reporterassociati.org

 


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