Crack, scandali e non solo
Ottobre 1987. Crollo di Wall Street. Due dei tre miliardi di dollari degli agenti finanziari in borsa vengono bruciati. Il Wall Street Journal scrive: è stato il giorno più rischioso degli ultimi 50 anni.
1991. La banca centrale britannica chiude la Bank of Credit and Commerce International per frode (10 miliardi di dollari). I risparmiatori colpiti quasi tutti musulmani si origine pakistana.
1992. Alla Gemina (Italia) vengono scoperti "buchi" nei bilanci.
1993. Crolla l’impero agro-chimico Ferruzzi con un indebitamento netto di 15 mila miliardi di vecchie lire.
1996-1997. I crolli finanziari dei fondi e delle azioni spingono i pensionati negli Usa a ritornare al lavoro, poiché la borsa non garantisce loro una decente pensione. Dall’altra parte dell’oceano, crollano le cosiddette "piramidi finanziarie" in Albania: una rapina i cui fili sono tenuti dalla finanza europea e italiana, con l’aiuto del Fmi e della Banca Mondiale.
1998. Il fondo Long Term Capital Management viene salvato dalla Fed (l’equivalente Usa della Banca d’Italia) per non causare quella che, secondo gli analisti, sarebbe stata la più grave crisi finanziaria dagli anni ’30. Il crack viene spalmato sull’intera società con un ulteriore indebitamento delle casse dello Stato americano.
1999. Crolla l’Italgrani indebitata per 1.100 miliardi di vecchie lire.
2000-2001. Il nuovo millennio si apre con una gigantesca bolla speculativa. Crolla anche la borsa dei titoli tecnologici.
Negli Usa aumenta il numero di pensionati che torna al lavoro, a cominciare dalle donne, nella fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni: quasi 2 milioni in più di persone.
Estate-autunno 2001. Si consuma il crollo della Banca Bipop di Brescia. La Banca Popolare di Milano, legata al crollo della Bipop, si salva grazie all’intervento finanziario di Capitalia.
Dicembre 2001. Scoppia lo scandalo Enron (azienda regina dell’elettricità), inizialmente per frode del fisco, poi per altri 94 capi d’accusa finanziari e non. Il buco è di 30 miliardi di dollari . Si scopre che anche i famosi black out che hanno colpito la California sono in parte collegati alle difficoltà finanziarie di varie società tra cui la Enron.
A metà dicembre la corda si spezza in Argentina. All’ennesima manovra di austerità imposta dalla finanza internazionale ed applicata dal governo locale, il popolo argentino si leva in rivolta contro il pagamento del debito estero (traduciamo: contro la rapina che i boss della borsa e della finanza mondiale da decenni operano sulla pelle delle masse lavoratrici argentine).
Il 3 giugno 2002 crolla la borsa di Amsterdam in seguito al crollo del titolo KpnQwest (fibre ottiche), che fallisce come azienda per un indebitamento di 1,8 miliardi di euro. La bancarotta trascina con sé altre aziende come la francese Alcatel.
Qualche giorno dopo scoppia lo scandalo della Bristol Mayer per pratiche anticompetitive irregolari. Il Sole 24 ore del 5 giugno 2002 è costretto a scrivere: lo scandalo "non riguarda solo hi-tech ad altissimo rischio, non solo le malefatte degli avventurieri-pirati in Internet che hanno ipnotizzato investitori e razziato capitali là dove e possibile. Il fenomeno è chiaramente più esteso. Il volto buono, florido, promettente, produttivo del mercato è improvvisamente diventato cattivo, oscuro. È una variabile sfuggente, difficilmente catalogabile e ancora dai confini incerti. (…) Se l’economia di mercato all’americana perde credibilità, il danno più grave non è solo economico, ma rischia di essere soprattutto politico."
Poi è la volta della Knight trading(una delle società più importanti di gestione degli ordini durante il periodo d’oro del Nasdaq, la borsa dei titoli tecnologici), dopo quello della Tyco (per evasione fiscale): l’accusa è di avere manipolato le operazioni di gestione di ordini per aumentare i profitti di intermediazione sulle spalle dei risparmiatori.
Il 25 giugno 2002, dopo fusioni, inchieste, tagli del personale, declassamento di rating, crollo dei titoli e dei dividendi e rinegoziazioni di crediti, viene scoperta nell’azienda Worldcom, una frode da circa 4 miliardi di dollari e vengono licenziati 17mila dipendenti. In un giorno la diminuzione in borsa dell’azienda è pari al pil di una piccola nazione. Worldcom, che ha sede nel Mississipi, è presente in oltre 65 paesi, ha un fatturato 2001 di 35,2 miliardi di dollari e 30 miliardi di debiti, ha circa 85mila dipendenti e gestisce una rete di fibbre ottiche di 112.651 chilometri.
26 giugno 2002. La Francia viene attraversata dalla crisi Alcatel a causa dello scandalo Worldcom. Subito scatta un nuovo piano con 10mila tagli al personale. I Telecom bond vengono venduti a valanga.
Ancora giugno 2002. La Xerox (gigante delle fotocopiatrici) si aggiunge agli scandali per irregolarità contabili che sfiorano anche la General Motors.
All’inizio di luglio 2002 la bancarottiera Qwest viene raggiunta da avvisi di garanzia per truffa, mentre due società di revisione contabile la Kpmg e al Bdo Seidam vengono denunciate per uso delle "bare fiscali", sistemi finanziari in cui spariscono i redditi (miliardi di dollari) delle imprese clienti per non denunciarli al fisco.
Metà luglio 2002. Hong Kong annuncia il record storico delle bancarotte societarie.
Il 18 luglio 2002 inizia anche per il calcio la sindrome da crack: il sintomo più evidente della malattia? Profondo rosso di 1.039 milioni di euro per le società.
A fine luglio 2002 il livello di indebitamento del sistema bancario asiatico raggiunge livelli record, 2 mila miliardi di dollari, cioè il 29% del pil dell’Estremo Oriente, di cui il 60% (1.300 miliardi) in Giappone.
Autunno 2002. Crack Cirio.
Il sole 24oredel 30 luglio 2003 prova a contare i "morti" e a tirare le somme: il 62% delle società cadute in bancarotta sono targate Usa, l’Europa ha un 19%, ma con un volume finanziario del 23% sul totale. Si evidenziano debiti societari spaventosi nonostante una maggiore redditività ottenuta quasi esclusivamente col "contenimento del costo del lavoro".
Intanto tocca alla Ahold, catena di grandi magazzini olandesi: in crisi per buchi di bilancio. A fine maggio la Giacomelli (sport) va in amministrazione straordinaria con 200 milioni di debiti contratti per mettere ko la concorrente diretta Longoni.
Ottobre 2003. La speculazione finanziaria negli alti ranghi politici e la scesa degli utili del colosso industriale Sony fa cadere la Borsa di Tokyo. Intanto, dall’altra parte della luna, per l’Olivetti Telecom, costruita da Marco Tronchetti Provera, il Sole 24 ore (21 ottobre) parla di "delicato equilibrio della piramide societaria". Ma non è solo questa azienda ad essere nei guai: "permane elevato… il grado di fragilità finanziaria del sistema" dei grandi gruppi italiani per i rapporto debiti-patrimonio".
Dicembre 2003. Scoppia il caso Parmalat.
Gennaio 2004. Il titolo di Finmatica è sospeso in borsa per le indagini della procura di Brescia. L’indebitamento verso le banche è di circa 76 milioni di euro entro l’anno e di altri 47 milioni di eruo per altri 12 mesi, mentre il totale dei debiti finanziari sono di 224 milioni di debiti rispetto ai 52 milioni di attività finanziarie e 120 milioni di patrimonio netto.
Il 2004 negli Usa sarà l’anno di numerosi processi, per "ripulire" la faccia al sistema finanziario caduto in profondo discredito: quello alla Health south protagonista di frodi contabili per 1,7 miliardi nei servizi sanitari; quello alla Tyco per appropriazione indebita di 600 milioni di dollari e per manipolazione dei collocamenti azionari a Wall Street; quello alla CS First Boston anch’esso per manipolazione dei collocamenti azionari in borsa.