Bond, rating... questi sconosciuti

Stock index future, corporate bond, cash flow, raiting: cosa si nasconde dietro questi termini?

I corporate bond (obbligazioni societarie) sono cedole che le aziende danno al "risparmiatore" in cambio di denaro contante e con cui si impegnano a restituire (a rate o in una sola soluzione) ad una certa data quel denaro con un tot di interessi.

Il rating in teoria dovrebbe rappresentare l’indice di "affidabilità e di salute" di un’azienda. Il rating viene emesso e aggiornato da società "specializzate" in questa attività. Più il rating è positivo, più facilmente le azioni e le obbligazioni di un’azienda si riescono a collocare sul mercato.

"Io ti alzo il rating, tu emetti obbligazioni, la banca te le piazza sul mercato e poi smezziamo". Non si tratta di un ipotetico discorso ascoltato in un losco bar di periferia, ma di ciò che avviene nei dorati ambienti "dell’alta finanza".

Famiglia Cristiana (n.4 del 2004) ha pubblicato un’indagine su come i lavoratori delle banche venivano costretti a vendere titoli spazzatura agli ignari clienti. Se questa indagine già la dice lunga su come le banche sapessero perfettamente tutto, ancora di più ce lo dice un articolo del Sole 24 ore del 16 novembre del 2002 (dunque, molto prima che esplodesse il crac Parmalat) spiegando come nel caso Cirio "le banche scaricano i rischi". "Cirio ha emesso in due anni 1.125 milioni di obbligazioni che sono tutte collocate presso privati (e spesso ignari) risparmiatori oppure presso fondi comuni: che vuol dire presso del tutto ignari sottoscrittori. Nel portafoglio delle banche non c’è un titolo. Perché si guarderebbero bene dal comprarlo… Per spalmare tra i risparmiatori dei debiti, che non si sa se e come verranno onorati, Cragnotti ha avuto nuovamente bisogno delle banche: le quali facendo parte dei vari consorzi di collocamento, hanno lucrato commissioni dalla Cirio e da parecchie centinaia di loro client [s.n.]. I quali, vedendo offrire allo sportello una obbligazione che rendeva discretamente più dei Btp, la compravano pensando che doveva essere un investimento sicuro, comunque non rischioso come una azione. Di prospetti informativi nemmeno l’ombra: perché tutti i suoi bond Cragnotti li ha quotati in Lussemburgo, uno dei tanti paradisi fiscali. Nel 2000 Cragnotti inizia a trasformare i debiti bancari in obbligazioni" dietro il collocamento di circa mille miliardi di bond Cirio c’è tutto il gotha della finanza italiana. Abaxbank, B. Akros, Comit, B. Intermobiliare, Caboto (Intesa) Meliorbanca, Ubm (Capitalia), Mps, senza contare altre decine di istituti che fungevano solo da collocatori. Con Parmalat si è giocato di più all’estero.