Appello per una conferenza nazionale da tenersi a Los Angeles il 3 e 4 febbraio 2007
Il secondo grande boicottaggio americano, 1° maggio 2007
Il 7 novembre 2006, giorno delle elezioni, la guerra in Iraq, la corruzione e la mancata riforma dell’immigrazione hanno occupato il centro della scena. L’elettorato si è pronunciato e l’estrema destra ha perso il controllo del Congresso. I democratici sono la nuova maggioranza. I rapporti di forza sono cambiati e c’è una nuova realtà politica, ma, come ci insegna la storia, i democratici fanno parte dell’"Impero". Essi non metteranno fine alla guerra. La corruzione e i profitti record continueranno a crescere. Non avverrà nessuna riforma totale della legislazione sull’immigrazione che sia a favore degli immigrati, se noi non scenderemo in piazza e attueremo il boicottaggio come abbiamo fatto nel 2006.
Il primo maggio 2006 è stata una giornata storica. Il mondo intero ha visto milioni di persone scendere in piazza e boicottare l’economia. Abbiamo fermato l’economia in diverse città, stati e passaggi di confine di fondamentale importanza. Nella sola Los Angeles abbiamo bloccato i porti, i i trasporti, i taxi, i cantieri edili, il trasporto pubblico, l’agricoltura, il giardinaggio, il lavoro domestico e le pulizie, la ristorazione grande e piccola, le fabbriche, il settore dell’abbigliamento, l’industria della carne, gli uffici ecc. Nel Midwest l’inscatolamento della carne e gli stabilimenti di componenti di auto sono rimasti chiusi, in Florida l’agricoltura e l’edilizia. A El Paso, in Texas, 40.000 immigrati si sono rifiutati di attraversare il confine. A New York, Chicago, San Francisco, Oakland, Phoenix, Tucson, San Jose, San Antonio, Orange County e San Diego e in molte altre città il boicottaggio è riuscito. Gli studenti sono scesi in piazza, gli affari si sono fermati e la gente si è rifiutata di comprare. In Messico, nell’America Centrale e in molti altri paesi le corporations statunitensi sono state prese di mira da milioni di lavoratori. È stato veramente un giorno senza immigrati.
Abbiamo cominciato a discutere un piano per iniziare una nuova tornata di proteste e un altro boicottaggio nazionale a partire dal 1° maggio 2007. Questa volta speriamo di protestare non per un giorno ma per più giorni. Con che obiettivo? Per far sì che le organizzazioni per i diritti degli immigrati diano voce e chiamino all’azione le decine di milioni di immigrati negli Usa. È assolutamente necessario avere una ampia rappresentanza di tutti i gruppi di immigrati per l’obiettivo della legalizzazione senza condizioni di tutti gli immigrati. Noi rappresentiamo le comunità degli immigrati del Centro e Sud America, del Messico, dell’Asia meridionale, dei Caraibi, dell’Africa, gli immigrati senza documenti irlandesi, dell’Est Europa, del Medio Oriente e mussulmani, e siamo al fianco dei Nativi Americani, delle vittime di Katrina, delle donne, dei giovani, degli studenti, dei sindacalisti, degli attivisti contro la guerra e del clero che si stanno battendo insieme per un paese migliore, dove tutti possano vivere una vita decente, libera dalla paura e dalla povertà.
Per organizzare questo sforzo, per decidere gli obiettivi, la preparazione, il piano d’azione, invitiamo gli attivisti a Los Angeles ad una conferenza organizzativa in vista del 1° maggio. Faremo un bilancio di quanto abbiamo fatto, discuteremo di come allargare il movimento, analizzeremo insieme la situazione che abbiamo di fronte e prenderemo democraticamente le nostre decisioni. Vogliamo inserire questo sforzo nel contesto della storia degli immigrati e del movimento dei lavoratori di questo paese, collegarlo con i suoi alleati a livello internazionale, e mostrare come le cause profonde dell’immigrazione di massa risiedano nelle politiche di globalizzazione. Unitevi a noi in questo sforzo per rendere il prossimo 1° maggio un’altra giornata veramente storica.