Un virus al di sopra
di ogni sospetto
Di prove, non ne abbiamo. Mettiamo nel conto anche la possibilità che il tutto si origini, "banalmente", dalle condizioni di sovraffollamento e di incuria igienica diffuse nelle città in tumultuoso sviluppo economico della costa cinese. Sin dal primo momento, però, la semplice localizzazione geografica delle zone più colpite dalla Sars (la Cina e il Canada francese) ci ha fatto sospettare che l’agente patogeno sia stato "regalato" da qualcuno. Da quel "qualcuno" che da tempo attribuisce ad altri soggetti (stati o organizzazioni che siano) la volontà "mostruosa" di usare le armi batteriologiche. E che è la prima potenza batteriologica del mondo.
Le notizie delle settimane successive ci hanno confermato nel sospetto. Prima fra tutte la dichiarazione dello scienziato Koleshnikov (dell’Accademia Russa delle Scienze Mediche) secondo cui il virus da cui si fa derivare la Sars può essere nato solo in un laboratorio. Quale laboratorio? E quale mano lo ha fatto uscire?
Ci si potrebbe obiettare: "È un sospetto pregiudizievole il vostro. Certo, la classe dirigente degli Stati Uniti non è composta da stinchi di santi, ma la loro dedizione alla causa del profitto non può arrivare fino a questo punto. Anche Hitler si trattenne dal superare questo confine..."
È vero che Hitler arrestò la ricerca sulle armi batteriologiche. È però altrettanto vero che, per gli Stati Uniti, casi simili a quello da noi sospettato sono già accaduti.
I precedenti
Lasciamo stare quelli da addebitare agli "antenati", come il "regalo" che nel 1763 sir Jeffrey Amherst, governatore della "Nova Scotia", inviò ai pellerossa: coperte infettate di vaiolo... Saltiamo al XX secolo. Al 1952. Alla guerra di Corea. Quando dagli aerei statunitensi furono scaricati sulla penisola coreana e sulla Cina penne di tacchino infette, insetti, pezzi di animali in putrefazione ecc. Ne derivarono peste, antrace, encefalite. Si venne a sapere più tardi che nel dicembre 1951 il segretario del dipartimento della difesa Usa aveva dato ordini che le forze armate "fossero rese pronte entro il più breve tempo possibile" per un uso offensivo delle armi biologiche e che poche settimane dopo le forze aeree avevano assicurato che tali capacità erano vicine alla realizzazione. (1)
Già allora gli Usa erano la prima potenza mondiale in campo batteriologico. Le loro ricerche si erano avvalse da qualche anno dell’esperienza di uno specialista del settore: Shiro Ishii, ex direttore del centro di produzione giapponese da cui il Giappone negli anni trenta e durante la seconda guerra mondiale trasse i microrganismi di peste, colera, leptospirosi disseminati in Manciuria e nelle zone di confine dell’ex-Urss per contaminare acque, bestiame e persone (e gli stessi soldati nipponici che li manovrarono). Al termine della guerra, Ishii non solo non venne condannato come criminale di guerra al processo di Tokio, ma fu invitato negli Usa a collaborare al funzionamento del più grosso centro di guerra batteriologica americano: Fort Detrick, dove dal 1942 venivano selezionati, prodotti e stivati in bombe o testate missilistiche germi di malattie quali peste, morva, tifo petecchiale, carbonchio... Germi provati a più riprese, "sperimentalmente", sulla stessa popolazione statunitense tra il 1949 e il 1969...
Visti questi precedenti, cosa si è indotti a pensare davanti alla seguente notizia? La Cohliomya hominovorax è un dittero che prende di mira e mantiene vive piaghe e ferite degli animali a sangue caldo, uomo compreso. L’animaletto, comunemente detto "mosca assassina", è endemico nelle aree tropicali e sub-tropicali del continente americano. Lì è rimasto confinato fino al 1989... quando la mosca venne improvvisamente segnalata in Libia. Che ne denunciò l’arrivo con capi di bestiame infetti provenienti dal continente americano... Nel giro di un anno, l’infezione si diffuse su un’area di 25mila kmq e colpì 2 milioni di capi di bestiame.
L’arma biotech
Ma questo è ancora niente.
È solo con l’invenzione delle tecniche di manipolazione genetica che la guerra biologica diventa una reale alternativa militare, come riconobbe nel 1986 un documento del dipartimento statunitense della difesa (2) Esse rendono "finalmente" possibile la creazione (in quantità adeguate!) di microrganismi sconosciuti al "nemico" e addirittura "tarati" sulle sue caratteristiche genetiche. Ne aveva già parlato nel numero del novembre 1970 della Military Review un articolo intitolato "armi etniche". L’autore dell’articolo era tale Carl Larson, capo del dipartimento di genetica umana all’istituto di genetica di Lund, Svezia. Larson spiegava come le variazioni genetiche tra le razze comportino differenze nella tolleranza a varie sostanze (3) e come un’arma biologica potesse sfruttare queste varianti genetiche e invalidare o uccidere un’intera popolazione.
Fantascienza?
Una notizia recente, tra le tante. Il 15 novembre ‘98, il London Times riportò la dichiarazione israeliana di aver con successo sviluppato una "pallottola etnica" specifica geneticamente per colpire gli arabi. Alla richiesta di confermare o meno l’esistenza dell’arma etnica, il portavoce del governo israeliano rispose: "Abbiamo un cestino pieno di sorprese che non esiteremo ad usare se avvertissimo che lo stato di Israele si trovasse sotto serie minacce". (Una parentesi: una delle osservazioni filtrate nelle scorse settimane sulla Sars riguarda la sua strana proprietà di infettare solo una parte della popolazione asiatica...)
contro la Cina! Sulla Sars abbiamo, come detto, qualche sospetto. Ma sul fatto che questa epidemia sia stata usata, a destra e a manca, per attaccare la Cina (fregandosi le mani all’idea che la Sars sia un fattore di caos per essa), beh su questo non ci sono sospetti, bensì certezze. Leggiamo.
"I mandarini cinesi della quarta generazione vivono oggi la peggiore crisi di identità e di credibilità dopo il massacro di piazza Tienanmen del 1989. Le conseguenze saranno, se possibile, ancora più devastanti: questa volta tutti i cinesi avvertono sulla propria pelle l’inefficienza di un sistema basato sulla burocrazia del partito unico e sui cover up. […] La verità è che il virus porterà a un terremoto sociale, politico ed economico che farà sentire i suoi effetti anche da noi."
"Suscita orrore e profondo turbamento morale la notizia venuta ieri dalla Cina, secondo cui saranno passibili di pena di morte coloro che fuggiranno dagli speciali baraccamenti sanitari dove vengono tenuti in quarantena, siano o no effettivamente malati, i sospetti ‘portatori di Sars’. Orrore per l’ulteriore ampliamento dell’uso di questo strumento giuridico nel paese che già lo usa più di ogni altro al mondo; turbamento morale perché ne sono vittime designate i più deboli di tutti, cioè i malati e i loro parenti (e certo non quelli di estrazione sociale elevata), senza neppure commettere un reato ma solo per aver disubbidito a un ordine."
E ora indovini il lettore perspicuo quale delle due citazioni è dal berlusconiano Panorama, e quale dall’anti-berlusconiano il manifesto… |
Nel frattempo, nel 1996 per la precisione, gli Usa avevano già inaugurato la guerra biotech. Il bersaglio? Un paese "come un altro", "casualmente" colpito negli anni precedenti da attacchi batteriologici tradizionali (il tutto è adeguatamente documentato) con effetti alcune volte devastanti sul bestiame e la salute della popolazione. Parliamo ovviamente di Cuba (4). Il 21 ottobre 1996 un pilota di un aereo cubano vide un altro aereo che stava irrorando una qualche sostanza su una zona dell’isola. Il 18 dicembre vennero rilevati in un campo di pomodori della zona di sorvolo segni della presenza di un insetto manipolato geneticamente, il Thrips Palmi, mai prima registrato nell’isola. È un insetto originario dell’Asia, ha un ciclo riproduttivo di circa venti giorni, attacca raccolti e piante, resiste a vari tipi di pesticidi. I documenti della "Federazione degli Scienziati Americani" lo pone tra le armi biologiche. Si venne a scoprire in seguito che l’aereo avvistato il 21 ottobre era in dotazione della Casa Bianca per operazioni di distruzione delle piantagioni di droga in America Latina...
L’horror però è nel futuro. E lo fa intravvedere il documento redatto nel settembre 2000 (in vista delle elezioni presidenziali) da un think-tank di destra, il Project for the New American Century, per conto di Cheney, Rumsfeld, Wolfowitz, il fratello minore di George W. Bush, Jeb, e per Lewis Libby (il capo dello staff di Cheney). Il documento, che "consiglia" di assumere il controllo militare del Golfo a prescindere se Saddam sia o no al potere, presenta "un progetto per conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l’ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi americani." Il documento mette in particolare sotto i riflettori la Cina, nella quale si auspica un "cambio di regime" a cui "le forze americane ed alleate" potrebbero fornire "la spinta" adeguata. Il documento parla inoltre di nuovi metodi di attacco (elettronici e biologici) e fa riferimento al mondo dei microbi, a "forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici"...
Riconosciamo che nel caso della Sars nulla è ancora dimostrato, e che il nostro sospetto potrebbe risultato sballato. Comunque sia, e questo è un fatto incontrovertibile, la vicenda viene già ora usata per orchestrare una campagna d’odio contro la Cina e contro gli immigrati cinesi in Occidente. Ne sono un esempio i brani che riportiamo nel riquadro. La grande guerra che l’imperialismo prepara è sempre meno nascosta...
(1) Si trova una conferma ufficiale dell’uso dell’arma batteriologica da parte degli Usa nella guerra di Corea in una lettera che nel 1977 l’ex-direttore del dipartimento australiano agli affari esteri John Burton scrisse a Stephen Endicott il 12 aprile 1977.
(2) Vedi ad esempio J. Rifkin, Il secolo biotech, Baldini&Castoldi, Milano, 1998
(3) Per esempio larghi segmenti della popolazione del sudest asiatico soffrono di intolleranza al lattosio dovuta all’assenza dell’enzima lattasi nel sistema digerente.
(4) Vedi i documenti disponibili all’indirizzo: http://www.afrocubaweb.com/biowar.htm
Mentre andiamo in stampa, ci viene segnalato da alcuni compagni di Indymedia un documento dal titolo "United Sars of America", nel quale si ricostruisce il carattere pilotato dell’epidemia. Il documento è disponibileall’indirizzo: www.disinformazione.it |