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TERRORISMO ITALIANO

ANTI-SLAVO E ANTI-COMUNISTA

In tempi di campagne contro gli infoibamenti di italiani ad opera dei partigiani titini e di "riconciliazione nazionale" di tutti gli italiani contro "i crimini del comunismo" portiamo all'attenzione dei nostri lettori documenti che, facendo seguito ai precedenti articoli del che fare sulla questione, ben testimoniano l'opera di terrorismo che l'esercito italiano svolse contro le masse lavoratrici slave negli anni '42-'43. Nonché l'opera di annientamento preventivo di tutti i tentativi di unificazione e fraternizzazione tra i proletari dell'area (italiani, sloveni, croati). Dunque gli occupanti italiani meritarono abbondantemente l'odio delle masse proletarie e popolari dell'area, che non poterono fare di quest'odio la base per una vera battaglia anticapitalistica ed internazionalista a causa dell'assenza del partito di classe, l'unico in grado di unificarne sentimenti ed organizzazione in un programma comunista.

 

FONOGRAMMA: 23.7.42. Dal Comando 3° Regg. al Comando XI Corpo d'Armata "Seguito uccisione due granatieri avvenuta a Lubiana, eseguita rappresaglia, uccisi 14 ribelli, e 24 case bruciate. Segue relazione alt. Generale Montagna.

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