[che fare 46]  [fine pagina] 

DUE "TRANQUILLI" ANNI

DI GOVERNO AMICO

La pagina offre un parziale elen­co di fatti che provano come il go­verno dell'Ulivo, spacciato come amico dei lavoratori, si sia compor­tato in maniera tutt'altro che ami­chevole nei loro confronti. La di­chiarata disponibilità e imparziali­tà nell'applicare, "al di sopra delle parti", le "regole del mercato" ha richiesto come logica conseguenza che lo Stato si attrezzasse alla biso­gna contro chi osasse infrangere tali regole. In primo luogo contro la classe operaia e le sue condizioni di vita che sono il vero e primario obiettivo dell'attacco imposto dalle esigenze del mercato.

Anche quando il rispetto dello Stato, dell'ordine, è stato invocato non direttamente contro la classe operaia, come nel caso della re­pressione degli allevatori o dei mi­litanti della Lega, il destinatario ul­timo del messaggio è stato il prole­tariato. A lui era diretta la missiva: "la stessa idea di contestare l'auto­rità dello Stato e il primato degli interessi economici nazionali deve essere cancellata dai pensieri degli operai". E tanto per imprimerlo bene nelle loro menti le "regole" sono state salvaguardate oltre che con la volontaria rassegnazione dei vertici sindacali e il "patto sociale" garantito da governo e partiti della "ex sinistra", anche con atti aper­tamente repressivi contro il prole­tariato.

A ben leggere la cronologia, è questo il filo unico che lega provve­dimenti apparentemente diversi tra loro come la campagna e le azioni di salvaguardia dell'unità dello Sta­to contro i militanti della Lega, le cariche contro gli allevatori, la stretta repressiva contro gli immi­grati, l'intervento militare in Albania, la criminalizzazione degli scio­peri e delle forme di lotta "che in­tralciano i servizi e l'ordine", i pun­tuali interventi della polizia contro i picchetti e le manifestazioni di di­soccupati e operai.

Non siamo certo all'aperta e di­chiarata repressione di un governo autoritario, ma i principi, i valori, gli interessi di classe, salvaguardati da questi provvedimenti vanno nel­la direzione auspicata dalla bor­ghesia per ridurre alla ragione il proletariato e condurre più a fondo l'attacco alla sua organizzazione. In tal senso il governo ulivista ha affinato strumenti e armi che vanno ben oltre la sua esistenza e i limiti sempre più labili di cui può dispor­re nell'opera di sottomissione della classe operaia al capitale, prima di cedere la mano a un più determina­to governo di destra, in tutto il pae­se o nei singoli pezzi in cui la sua frammentazione lo ridurrebbe.

Alla resa dei conti, la presunta neutralità o equità nei confronti dei lavoratori, sbandierata ai quattro venti dalla stessa Rifondazione, si è rivelata una delle armi con cui il governo ha coperto il suo operato anti-operaio ed è riuscito a rende­re i lavoratori indifferenti o passivi nei confronti della repressione che con sfrontata durezza ha colpito in­vece le sezioni più indifese del mo­vimento operaio, a cominciare da­gli immigrati, dagli sfruttati alba­nesi, somali, mediorientali.

Questo dicono i fatti qui elencati e contro di ciò la classe operaia è chiamata ad agire distinguendo le sue sorti da quelle del governo, di­fendendo contro di esso i suoi spazi di organizzazione e in primo luogo quelli delle sue sezioni più deboli (le prime a essere attaccate per giungere più facilmente al suo cuo­re) e assumendo nel contempo le ragioni profonde anticapitalistiche di quegli operai che, pur dietro ban­diere reazionarie, iniziano a reagi­re al parassitismo dello stato e delle lotte di ceti non sociologicamente proletari come gli allevatori.

 

1996: il governo riscalda i muscoli

  11.5 Il nuovo presidente di Montecitorio, Violante, in un discor­so alle camere dichiara, riferendosi alla Lega Lombarda che non si può escludere l'uso della forza "per tute­lare l'unità e impedire la soppressio­ne dello Stato".

19.5 Padova: Tensione e cariche contro un corteo antirazzista indetto da "Razzismo Stop" contro il De­creto Dini che prevede l'espulsione degli immigrati.

21.5 La polizia carica i disoccupa­ti a Napoli e fa due arresti.

14.6 1 Parà partono per la Bosnia.

12.6 Deciso l'invio di nuovi con­tingenti di polizia a Torino col pre­testo della lotta al "crimine" .

13.6 Si decide di potenziare la pre­senza della polizia a Milano, Torino e Genova.

1.8 Battipaglia: Oltre 300 tra poli­ziotti e carabinieri caricano una ma­nifestazione di agricoltori, l'episo­dio si ripeterà a Milano il 16 genna­io.

6.9 Firenze: espulsi 75 albanesi.

19.11 Il Ministro Burlando emette un'ordinanza per differire ad altra data gli scioperi annunciati dall'UCS per i giorni 12 e 28 novembre; è l'inizio della sistematica applicazio­ne di metodi coercitivi per impedire gli scioperi dei lavoratori delle fer­rovie.

30.11 Il buon esempio viene rac­colto e sviluppato fino alle estreme conseguenze dagli imprenditori pri­vati. A Milano i lavoratori della Zevrò - un grande negozio di abbiglia­mento - vengono licenziati per aver partecipato ad una assemblea sinda­cale.  

1997: l'intervento del go­verno contro le masse lavoratrici albanesi corre parallelo a quello contro i proletari d'Italia

25.1 La polizia interviene a Roma e Milano per fermare le manifesta­zioni degli allevatori.

Febbraio 97 Prodi annuncia la ri­strutturazione delle FS, che dovrà avvenire attraverso nuovi esuberi e la frammentazione aziendale e dun­que contrattuale della categoria.

Febbraio 97 Il Consiglio dei mini­stri approva il disegno di legge sugli extracomunitari che semplifica e rende immediata l'espulsione dei clandestini, gli immigrati non in re­gola non potranno più aspettare in libertà gli esiti del provvedimento di espulsione ma saranno internati in "centri di permanenza", gestiti diret­tamente dalla polizia.

21.2 La polizia carica a Napoli una manifestazione di disoccupati e di lavoratori dei progetti socialmente utili.

7.3 Roma: i dipendenti di una ditta di pulizie della sede di via del Giorgione del Ministero dell'Industria protestano contro i tagli agli appalti, la polizia carica il presidio delle la­voratrici. In seguito alcuni dei dele­gati che partecipano alla lotta ver­ranno incriminati per adunata sedi­ziosa ed aggressione alle forze dell'ordine.

Marzo 97 Il Governo militarizza le coste albanesi per impedire lo sbarco di profughi.

28.3 La nave militare Sibilia spe­rona una nave albanese provocando una strage tra i profughi.

Marzo 97 L'ONU approva l'in­tervento militare in Albania che sarà guidato dall'Italia, con licenza di sparare.

8.4 Massiccio sciopero spontaneo dei lavoratori dell'azienda trasporti municipalizzata di Roma. Come rap­presaglia l'ATAC sospende dal ser­vizio 5 lavoratori.

10.4 Parte la missione militare per l'Albania.

10.5 Arrestati gli 8 militanti "di Venezia Serenissima Repubblica" che nella notte avevano occupato Piazza S. Marco. Successivamente saranno condannati ad 8 anni di re­clusione.

10.6 Nel corso delle lotte dei lavo­ratori dell'Alitalia contro la ristrut­turazione, l'azienda licenzia un dele­gato sindacale del SULTA.

12.6 Una nave militare italiana apre il fuoco su una nave con 700 albanesi a bordo.

7.7 Il Governo invia l'esercito a Napoli, Bassolino chiede i poliziotti di quartiere sul modello di New York.

29.7 Nei cantieri ENEL di Montalto di Castro la polizia carica i de­legati sindacali che manifestano con­tro i licenziamenti.

8.8 La commissione di inchiesta sulle torture, stupri e omicidi com­messi dall'esercito italiano in Somalia ha presentato a Prodi i suoi risul­tati: assolti gli alti comandi.

20.8 Roma: Nigeriana fermata sul bus senza biglietto viene trattenuta per 3 giorni in carcere. Dichiara di essere stata selvaggiamente picchia­ta e insultata. Viene alla luce uno dei mille episodi di sistematica repres­sione che accompagna con i fatti le nuove direttive in materia di espul­sione.

9.9 In tutta Italia retate contro gli albanesi; in Piemonte 350 profughi vengono fermati perché non in rego­la con la direttiva Prodi, sono sche­dati ed immediatamente trasferiti a Brindisi per essere rimpatriati. Espulsioni a Roma, Milano, sulle co­ste pugliesi, a Perugia e a Firenze

21.9 Intervento della polizia con­tro una manifestazione della lega che contesta Scalfaro.

22.9 La polizia interviene nella notte per sgomberare ad Ostia uno stabile occupato da famiglie di sfrat­tati.

23.9 Stralciato dal disegno di leg­ge sugli immigrati il diritto di voto agli immigrati "regolari".

20.9 Roma: vengono fermati e de­nunciati per interruzione di servizio pubblico, violenza a pubblico uffi­ciale e resistenza, i sindacalisti ade­renti all'UUB, USI e SLAI Cobas che, per protestare contro la soglia di riconoscimento dei sindacati mag­giormente rappresentativi imposta dal Governo, avevano occupato gli uffici del ministro Bassanini.

30.9 Roma la polizia carica un corteo per ricordare Walter Rossi militante di Lotta continua, ucciso il 30 settembre di 20 anni fa

16.10 La polizia sgombera i locali dell'assessorato delle politiche so­ciali occupati dalla comunità multietnica di Ostia.

5.11 Raffica di perquisizioni con­tro le camice verdi della Lega.

14.11 A Roma cominciano gli sgombri delle scuole occupate dagli studenti per protestare contro la "Ri­forma Berlinguer".

17.11 Il parlamento approva la legge sull'immigrazione.

20.11 Vicenza: scontri tra polizia e allevatori, durante una manifesta­zione per le quote latte. L'episodio sarà seguito da numerosi interventi della polizia contro i presidi degli allevatori in diverse città. Successi­vamente verranno denunciati 185 al­levatori, altri 15 riceveranno avvisi di garanzia per aver occupato i bina­ri della linea ferroviaria Milano-Venezia.

4.12 400 albanesi espulsi con la forza dai centri di accoglienza a Ces­sano, Foggia, in Campania e nel Lazio.  

1998: la magistratura è un'istituzione di classe!

23.1 Ilva di Taranto: vengono li­cenziati alcuni sindacalisti, ed invia­te 21 contestazioni e centinaia di let­tere di richiamo ai lavoratori che hanno partecipato ad uno sciopero contro i licenziamenti.

14.2 Sciopero dei capistazione delle ferrovie. Giugni dichiara al proposito: "sono azioni illegali in­tervenga la magistratura".

20.2 Rinviati a giudizio 70 operai e 5 sindacalisti, con l'accusa di aver bloccato le strade nel maggio 96, nel corso di una lotta contro i licenzia­ menti. Nel frattempo la Corte di Cas­sazione con una sentenza stabilisce il principio "che il lavoro non è un bene primario, come il diritto alla salute, e pertanto chi lotta contro i licenziamenti provocando blocchi stradali, commette un reato".

24.2 Licenziati due macchinisti per il deragliamento di La Spezia. Stessa sorte toccherà più tardi ad al­tri lavoratori.

26.2 All'indomani dell'accordo ONU-Iraq, Prodi, che aveva già dato la disponibilità delle basi aeree ita­liane per l'attacco, dichiara che in caso di disobbedienze future di Saddam "... l'Italia farebbe il suo dovere partecipando alla punizione del dit­tatore".

26.2 Diventa pubblica la notizia di 35 lavoratori dell'Ilva di Taranto confinati in una palazzina, senza te­lefono e possibilità di comunicare con gli altri lavoratori, perché trop­po sindacalizzati.

27.2 Pontedera: un operaio di 28 anni condannato per omicidio colpo­so, con l'accusa di aver provocato la morte di un suo compagno di lavoro mentre montava il carrello elevatore. Giornalmente in Italia vi sono 3 morti al giorno sul posto di lavoro. Sempre più spesso le sentenze della magistratura accollano ai lavoratori infortunati o vittime del lavoro le re­sponsabilità degli incidenti.

7.3 Manifestazione a Roma pro Di Bella degli ammalati di cancro con­tro il decreto Bindi che prevede la schedatura di ammalati e medici che non si allineano alle terapie tradizio­nali di cura. La polizia impedisce che i manifestanti si rechino a Palaz­zo Chigi.

10.3 La Cassazione con una sen­tenza contro una lavoratrice, sanci­sce la legittimità del licenziamento per i lavoratori imputati in un qualsi­asi processo penale a prescindere dalla gravità del reato e dell'esito della sentenza.

17.3 La polizia carica una manife­stazione di disoccupati a Napoli. 4 feriti e alcuni fermi. L'episodio si ripeterà qualche giorno più tardi. Negli stessi giorni tensione a Palermo tra polizia e lavoratori in lotta per la proroga dei progetti per i La­vori Socialmente Utili.

26.3 Mestre: la polizia carica una manifestazione delle lavoratrici del­le pulizie, 7 lavoratrici rimangono ferite

28.3 Il Consiglio di Stato stabili­sce con una sentenza che i dipenden­ti delle ditte municipalizzate posso­no essere licenziati

28.3 Torino: anarchico si uccide in carcere, era accusato degli atten­tati in Valsusa. Continuano i blitz della polizia contro i centri sociali.

8.4 Chieste 111 condanne per i partecipanti alla manifestazione del 20.9.94 indetta dal centro sociale Leoncavallo di Milano.

CONTINUA...

[che fare 46]  [inizio pagina]